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News 2025

Pentagono, UFO e Area 51: depistaggio strategico per proteggere programmi militari segreti ?

UFO Area 51 creati dal Pentagono per depistare

Fin dagli anni ’50 il Dipartimento della Difesa Usa avrebbe fatto circolare avvistamenti e fotografie false per deviare attenzioni da progetti top secret come gli stealth.

Quando gli UFO diventano copertura militare.

Non è fantascienza: il Pentagono avrebbe creato e alimentato leggende sugli UFO per intossicare il dibattito pubblico e proteggere i suoi programmi militari più riservati, come lo sviluppo degli aerei stealth di prima generazione.

Negli anni ’80, le fotografie contraffatte di dischi volanti comparvero davanti a un bar vicino ad Area 51, la base più segreta del Nevada, proprio quando venivano testati i prototipi dell’F-117 Nighthawk. Secondo le rivelazioni, tutto ciò è avvenuto nell’ambito di un’operazione deliberata d’intelligence: creare avvistamenti fasulli per depistare Servizi stranieri, come quelli dell’Unione Sovietica.

Disinformazione istituzionale annidata negli uffici stessi

Le indagini interne condotte dall’All-domain Anomaly Resolution Office – AARO – l’ufficio nato nel 2022 per fare chiarezza sugli UFO – hanno scoperto che il Dipartimento della Difesa è stato autore di almeno una parte significativa delle fake news.

Tra i più clamorosi episodi:

  • Un colonnello dell’Aeronautica distribuiva foto finte per promuovere il mito degli UFO.

  • Ufficiali venivano sottoposti a breviations elaborate (es. il fantomatico gruppo “Yankee Blue”) che, sotto copertura, testavano la loro lealtà coinvolgendoli in briefing alieni.

  • Addirittura, avvistamenti UFO relativi a test di impulsi elettromagnetici – EMP vennero lasciati nel silenzio, con testimoni all’oscuro della vera natura delle operazioni.

“Il Pentagono stesso ha seminato i miti sugli UFO come forma di ‘camouflage’”, spiega Sean Kirkpatrick, responsabile dell’AARO. Questi espedienti servivano così a proteggere tecnologie sensibili e vulnerabilità strategiche.

Tecnologie sperimentali dietro l’illusione extraterrestre

Molti degli “oggetti volanti non identificati” avvistati nei cieli americani tra anni ’50 e ’90 erano in realtà prototipi aeronautici iper-avanzati, spesso testati, nell’Area 51 o in altre basi, senza autorizzazione o documentazione visibile. Droni sperimentali, aerei a geometria variabile e sistemi radar stealth venivano osservati dai civili o persino da militari ignari, alimentando l’idea di una tecnologia aliena. In realtà, si trattava di programmi militari riservati, protetti anche attraverso la costruzione controllata del mistero.

La psicologia dell’enigma come scudo operativo

Utilizzare il mito degli UFO come copertura non solo serviva a mascherare attività delicate, ma aveva anche una funzione psicologica: offrire una narrazione affascinante ma innocua, capace di deviare l’attenzione pubblica e mediatica. In questo modo, le autorità riducevano il rischio di fughe reali di informazioni sensibili, affidandosi a un meccanismo ben noto nella comunicazione strategica: dare alle persone ciò che vogliono credere, pur mantenendo il controllo della realtà operativa. Questo approccio, oggi rivalutato criticamente, rappresenta uno dei casi più emblematici di disinformazione “funzionale” nella storia della difesa statunitense.

Dopo Woodstock : la crisi di credibilità pubblica ?

La portata del fenomeno collega i servizi di inganno interno ai programmi di sicurezza nazionale, la propaganda psicologica e le teorie cospirazioniste. Spesso si è trattato di strumenti di disorientamento, utili a nascondere non solo i progetti ma anche le aperture informative necessarie per mantenere il segreto durante la Guerra Fredda.

Negli anni successivi si sono aggiunte anomalie come il progetto CIA “Robertson Panel” (1953), incaricato di smorzare la curiosità sui dischi volanti e limitare le segnalazioni al pubblico.

Un’eredità pesante che sfida la trasparenza

Il Dipartimento della Difesa ha riconosciuto che non tutte le informazioni emerse sono state rese pubbliche, e ha annunciato un secondo rapporto entro la fine del 2025, sotto pressione del Congresso e della comunità scientifica.

L’operazione rivela le tensioni tra interesse pubblico e segreto militare, e mette in discussione la fiducia verso le istituzioni. Le implicazioni sono chiare: un’infrastruttura informativa che include azioni di disinformazione può sfuggire al controllo, persino dei suoi stessi decisori.

Conclusione: UFO e Area 51 come miti utili per coprire armi segrete

Dietro ai miti dell’Area 51, degli alieni e agli avvistamenti inspiegati, spesso ci sono spiegazioni più terrene ma non meno inquietanti: armamenti sofisticati, esperimenti top secret, strategie di segretezza che coinvolgevano piloti impreparati e città ignare.

Il caso evidenzia come, anche tra le democrazie, la verità non può restare discesa ai confini tra sicurezza e inganno. La trasparenza non è un optional: è una tutela collettiva, necessaria per non confondere mito e realtà.

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