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Intelligenza artificiale

Enoch, l’intelligenza artificiale che riscrive la storia dei Rotoli del Mar Morto

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Grazie al modello Enoch, l’IA rivela che molti testi scoperti a Qumran sono più antichi di quanto si pensasse. Un risultato che conferma l’incontro possibile tra innovazione scientifica e ricerca spirituale

Un’antica testimonianza, una nuova lettura.

I Rotoli del Mar Morto, scoperti tra il 1947 e il 1956 nei pressi di Qumran, rappresentano una delle fonti più antiche e preziose per comprendere la storia biblica e la spiritualità ebraica del Secondo Tempio. Oggi, grazie all’uso di un modello di intelligenza artificiale chiamato Enoch, la scienza offre una nuova chiave di lettura: molti dei rotoli potrebbero essere ancora più antichi di quanto si pensasse.

Non si tratta solo di un aggiornamento cronologico. È una conferma del valore di strumenti moderni messi al servizio della conoscenza delle radici della fede.

Che cos’è Enoch: l’intelligenza artificiale al servizio del passato

Il modello Enoch è stato sviluppato da un team internazionale per studiare caratteri paleografici (cioè gli stili di scrittura) in correlazione con le datazioni al radiocarbonio. Grazie all’analisi di tratti grafici come curvatura delle lettere, inclinazione, simmetrie e spaziature, il sistema è in grado di stimare con grande precisione l’epoca di scrittura di un frammento.

Questa intelligenza artificiale non si limita a calcolare: aiuta a ricostruire storicamente il contesto in cui questi testi sono stati scritti, copiati, custoditi.

Scoperte che rafforzano il valore dei testi sacri

Tra i risultati più significativi emerge che:

  • Alcuni manoscritti, come quelli contenenti estratti del Libro di Daniele, risalirebbero al III secolo a.C., anticipando di oltre un secolo la cronologia finora accettata.

  • Altri frammenti presentano stili grafici che si pensava appartenessero a periodi più recenti, rivelando invece una coesistenza di scritture più antiche di quanto stimato.

Questi risultati rafforzano l’attendibilità della trasmissione scritta dei testi biblici e invitano a guardare con rinnovata fiducia alla loro antichità e profondità.

Scienza e fede in dialogo: una nuova prospettiva

La storia dei Rotoli del Mar Morto non è solo storia archeologica: è storia della fede, del rapporto tra uomo e Dio, del desiderio di conservare e trasmettere la Parola scritta. L’intelligenza artificiale, spesso vista con diffidenza nel mondo religioso, in questo caso diventa strumento di comprensione, non di sostituzione.

L’algoritmo non sostituisce la tradizione, ma la illumina da un altro angolo, suggerendo nuove ipotesi, confermando intuizioni, e permettendo una lettura più ampia del contesto in cui nacquero testi fondamentali per ebraismo e cristianesimo.

Un nome non casuale: Enoch

La scelta di chiamare il modello “Enoch” ha un valore simbolico forte. Nella Bibbia, Enoch è colui che “camminò con Dio” e fu “rapito da Dio senza morire” (Genesi 5,24). È figura di ponte tra umano e divino, tra terra e cielo. Allo stesso modo, questa IA si pone come ponte tra la modernità e l’antichità, tra linguaggio computazionale e manoscritti spirituali.

Verso un uso etico dell’innovazione

Nel mondo di Fede e Ragione, dove tecnologia e riflessione spirituale si confrontano in modo costruttivo, notizie come questa ricordano che l’innovazione non è nemica della verità. Al contrario, può essere alleata nella ricerca del senso, nella tutela del patrimonio culturale e nel rispetto della memoria delle Scritture.

L’importante è mantenere una visione etica, prudente e umanistica della scienza, mettendola al servizio della persona, della cultura e della fede.

Conclusione

Questa scoperta non cambia il contenuto dei Rotoli, ma arricchisce il nostro sguardo. Saperli più antichi significa comprenderli più vicini alla fonte, più autentici nella loro trasmissione, più preziosi nel loro essere stati tramandati per secoli.

È un invito a unire intelligenza, memoria e spirito, continuando il dialogo tra ciò che è stato scritto ieri e ciò che possiamo capire oggi. Un dialogo che non smette mai di stupire.

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