Il fondatore di Sly and the Family Stone è morto il 9 giugno 2025 : la sua musica, il suo stile e il suo messaggio di unità hanno segnato intere generazioni.
Il mondo della musica dice addio a Sly Stone, pioniere del funk e voce inconfondibile di un’intera generazione. Si è spento il 9 giugno 2025, all’età di 82 anni. Malato da tempo, Sly è morto circondato dalla sua famiglia, dopo una lunga carriera che ha trasformato la musica popolare, unendo generi e persone come pochi altri hanno saputo fare.
Un artista che ha rivoluzionato la musica
Nato in Texas nel 1943 e cresciuto in California, Sylvester Stewart – in arte Sly Stone – ha fondato negli anni ’60 il gruppo Sly and the Family Stone, una band all’avanguardia che ha mescolato funk, soul, rock psichedelico e gospel. Non solo musicalmente innovativa, ma anche socialmente rivoluzionaria: il gruppo era multietnico e misto per genere, un simbolo vivente di inclusione e coesione.
Tra i loro brani più celebri: “Everyday People”, “Dance to the Music”, “Family Affair”, canzoni che sono diventate inni di un’epoca, portando in alto messaggi di unità, uguaglianza e orgoglio identitario.
Woodstock e il successo globale
L’apice della carriera arrivò a cavallo tra il 1968 e il 1971, con esibizioni memorabili, tra cui quella allo storico festival di Woodstock, dove il gruppo suonò all’alba regalando una performance che è rimasta nella storia. La loro musica vibrava di energia, spiritualità e messaggi sociali, in grado di coinvolgere il pubblico oltre le barriere razziali, linguistiche o geografiche.
Luci e ombre di un percorso tormentato
Come spesso accade ai grandi talenti, la fama portò con sé anche momenti difficili. Negli anni ’70 e ’80, problemi di dipendenza, difficoltà economiche e allontanamenti dalla scena pubblica segnarono profondamente la vita di Sly. Dopo lo scioglimento della band, visse per un periodo lontano dai riflettori, in condizioni di isolamento e instabilità.
Nonostante tutto, non smise mai di comporre, scrivere, riflettere. Negli ultimi anni era tornato al centro dell’attenzione grazie a nuove pubblicazioni, riconoscimenti alla carriera e un’autobiografia acclamata.
Un’eredità viva e potente
Sly Stone non è stato solo un musicista: è stato un simbolo culturale, capace di unire sonorità diverse e persone diverse sotto il segno della musica. Le sue composizioni hanno ispirato artisti di ogni genere, dal funk all’hip hop, dal soul all’elettronica. La sua influenza si ritrova nelle opere di innumerevoli musicisti, produttori e performer che hanno riconosciuto il suo genio innovativo.
I suoi brani continuano ad essere ascoltati, campionati, reinterpretati: la sua eredità artistica è destinata a rimanere viva per molto tempo ancora.
Il ricordo e l’omaggio
La notizia della sua morte ha toccato profondamente il mondo della musica e i fan di tutto il mondo. Artisti, colleghi, appassionati hanno voluto ricordarlo non solo per i suoi successi, ma per il suo spirito libero, rivoluzionario e creativo. Il suo è stato un percorso non lineare, ma profondamente umano, segnato da cadute e risalite, dal bisogno di esprimersi e dal desiderio di costruire ponti attraverso la musica.
Conclusione: un genio fuori dagli schemi
Sly Stone è stato un visionario, capace di rompere gli schemi musicali, sociali e culturali del suo tempo. Ha portato in scena una filosofia musicale fatta di ritmo, coscienza e umanità, mettendo la diversità al centro dell’arte. Con la sua scomparsa, perdiamo un protagonista irripetibile, ma la sua musica continuerà a suonare e a ispirare.
La sua vita è stata un messaggio forte e chiaro: si può cambiare il mondo con una canzone, si può unire un popolo con un groove. E Sly Stone, quel groove, lo aveva nel sangue.