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Religione

Papa Leone XIV alla Segreteria di Stato : Collaboriamo come una vera comunità di fede e di missione

Papa Leone XIV Segreteria di Stato

Nel suo discorso del 5 giugno 2025, il Pontefice ha ringraziato i superiori e gli officiali della Segreteria di Stato per il lavoro silenzioso e fondamentale al servizio della Chiesa universale, richiamando le riforme del Concilio Vaticano II e l’eredità di Paolo VI.

Giovedì 5 giugno 2025, nella solenne cornice della Sala Clementina in Vaticano, Papa Leone XIV ha incontrato i Superiori e gli Officiali della Segreteria di Stato, pronunciando un discorso denso di gratitudine, riconoscenza e visione ecclesiale. Un momento importante che ha sottolineato il ruolo centrale della Segreteria di Stato nella vita e nella missione della Chiesa cattolica, in particolare nell’attuale contesto storico segnato da trasformazioni globali e nuove sfide.

«Sono molto lieto di trovarmi con voi, che offrite un prezioso servizio alla vita della Chiesa aiutandomi a portare avanti la missione che mi è stata affidata», ha esordito il Pontefice, ringraziando in particolare il Cardinale Pietro Parolin per il sostegno e la collaborazione costante.

Una missione condivisa con la Curia

Papa Leone XIV ha riconosciuto con umiltà che, nei primi passi del suo pontificato, l’aiuto della Segreteria di Stato è stato fondamentale:

«Il Papa da solo non può andare avanti. È molto necessario poter contare sulla collaborazione di tanti nella Santa Sede, ma in una maniera speciale su tutti voi della Segreteria di Stato. Vi ringrazio di cuore!»

Un riconoscimento che va oltre la forma, e che sottolinea la centralità del lavoro spesso invisibile di una struttura fondamentale per la vita della Chiesa universale.

Un volto universale e incarnato

Rileggendo la storia della Segreteria di Stato, Papa Leone XIV ha ricordato che essa, sin dalla fine del XV secolo, ha progressivamente assunto una dimensione sempre più universale, in linea con la missione cattolica della Chiesa.

«Attualmente quasi la metà di voi sono fedeli laici. E le donne, laiche e religiose, sono più di cinquanta.»

Questa composizione riflette l’identità di una Chiesa che si realizza nelle diverse culture e nelle differenti lingue dei popoli, pur mantenendo uno sguardo globale.

«Siamo incarnati nel tempo e nella storia, […] e, nello stesso tempo, cerchiamo di mantenere sempre uno sguardo cattolico, universale.»

L’eredità del Concilio Vaticano II e di Paolo VI

Il Pontefice ha voluto collocare la sua riflessione nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II e dalle riforme di San Paolo VI, citando il Regimini Ecclesiae universae del 1967:

«Paolo VI ha sentito fortemente l’urgenza che la Chiesa sia attenta alle sfide della storia, considerando la rapidità della vita d’oggi e le mutate condizioni dei nostri tempi.»

Allo stesso tempo, Papa Leone XIV ha ribadito l’importanza di una Chiesa davvero cattolica, nella quale anche gli organismi della Curia esprimano la varietà e l’unità della comunione ecclesiale.

«Coloro che sono presenti nella Sede Apostolica per governarla, siano chiamati da tutte le parti del mondo.»

Il ruolo della Segreteria di Stato nel coordinamento

Nel cuore del suo intervento, Papa Leone XIV ha spiegato con chiarezza il ruolo di coordinamento affidato alla Segreteria di Stato, come delineato anche nella Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium. Le sue tre sezioni – Affari Generali, Rapporti con gli Stati e Personale Diplomatico – svolgono compiti complessi e cruciali, sia sul piano interno che internazionale.

«La Segreteria di Stato è l’anello di congiunzione e di sintesi che aiuta l’azione del Papa. È un centro propulsore di comunione tra la Chiesa di Roma e le Chiese locali.»

Una comunità evangelica al servizio della Chiesa

Nel passaggio più spirituale del suo discorso, Papa Leone XIV ha rivolto un’esortazione forte e paterna a tutti i presenti, ispirandosi ancora una volta alle parole di Papa Paolo VI:

«Questo luogo non sia inquinato da ambizioni o antagonismi; siate, invece, una vera comunità di fede e di carità, di fratelli e di figli del Papa.»

Parole che richiamano l’essenza evangelica del servizio curiale: umiltà, dedizione, spirito di comunione e solidarietà.

Benedizione e intercessione

Il Papa ha concluso il suo discorso affidando i presenti alla intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, e rinnovando la sua gratitudine:

«Vi ringrazio perché so che ogni giorno pregate per me – questo lo spero! – e benedico di cuore ciascuno di voi, i vostri cari e il vostro lavoro.»

Immagine : elaborazione artistica con IA.

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