Nel 50° anniversario della NIAF, il Santo Padre ha accolto i membri del Consiglio Direttivo incoraggiandoli a mantenere viva la fede, la cultura e la speranza cristiana nell’epoca presente.
Mercoledì 4 giugno 2025, in una sala adiacente all’Aula Paolo VI, Papa Leone XIV ha accolto la delegazione del Consiglio Direttivo della National Italian American Foundation (NIAF), in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione. L’incontro si è svolto poco prima dell’udienza generale in Piazza San Pietro e ha rappresentato un momento significativo di dialogo tra la Chiesa e la comunità italo-americana.
«Ancora buongiorno, sono felice di incontrarvi. Mi scuso se vi ho fatto attendere: il sistema di programmazione del Vaticano fissa quattro udienze alla stessa ora, e così siete voi a dover aspettare me, non io voi», ha esordito il Pontefice con tono cordiale e ironico, accogliendo i presenti.
50 anni di impegno culturale e caritativo
Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha voluto esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dalla NIAF in questi cinquant’anni, sottolineando il valore della memoria e del legame tra Italia e Stati Uniti:
«Sono lieto di salutare voi, membri del Consiglio Direttivo della National Italian American Foundation, mentre celebrate il vostro cinquantesimo anniversario. Come ben sapete, decine di milioni di americani rivendicano con orgoglio le proprie origini italiane, anche se i loro antenati sono arrivati negli Stati Uniti molte generazioni fa.»
La NIAF è da decenni impegnata nel promuovere la cultura italiana e sostenere l’istruzione attraverso borse di studio e iniziative caritative, sia negli Stati Uniti che in Italia. Il Santo Padre ha voluto sottolineare l’importanza di questo lavoro nel mantenere una connessione “concreta e reciprocamente vantaggiosa” tra le due nazioni.
Fede e speranza degli emigrati italiani
Il Papa ha ricordato che una delle caratteristiche distintive degli emigrati italiani in America è stata la profonda fede cattolica, espressa attraverso pratiche religiose, devozioni popolari e una forte spiritualità comunitaria:
«Un tratto distintivo di molti di coloro che emigrarono negli Stati Uniti dall’Italia fu la loro fede cattolica, con le sue ricche tradizioni di pietà popolare e devozioni che continuarono a praticare nel nuovo paese.»
Questa fede ha rappresentato una fonte di sostegno nei momenti difficili dell’integrazione e della vita in terra straniera, accompagnata da un forte senso di speranza nel futuro.
Il messaggio del Giubileo : Spes non confundit
Il Pontefice ha inserito il significato della visita nel contesto dell’Anno Giubilare, dedicato proprio alla speranza, riprendendo le parole della Bolla di indizione Spes non confundit:
«La vostra visita al Vaticano avviene durante l’Anno Giubilare, che è incentrato sulla speranza, la quale “dimora come desiderio e attesa di cose buone che devono venire, nonostante il non sapere cosa ci riserverà il futuro” (Spes Non Confundit, 1).»
In un’epoca segnata da molte sfide – culturali, sociali, spirituali – il Papa ha incoraggiato i membri della fondazione a rinnovare la propria fiducia, anche spirituale, nel futuro, riscoprendo la forza dei santi e degli apostoli che hanno sostenuto la Chiesa nei momenti storici più difficili.
«Prego che ciascuno di voi e le vostre famiglie possano sempre custodire la ricca eredità spirituale e culturale che avete ricevuto da coloro che vi hanno preceduto.»
Benedizione e saluto personale
Dopo aver concluso il discorso ufficiale, il Santo Padre ha voluto impartire la Benedizione Apostolica a tutti i presenti e alle loro famiglie. In modo informale e con affabilità, ha commentato:
«La benedizione è scritta in latino, ma penso che possiamo farla in inglese.»
Ha quindi pronunciato la formula liturgica in lingua inglese, accompagnata dalla risposta della delegazione:
«The Lord be with you. [And with your Spirit.]
May the blessing of Almighty God, the Father, the Son, and the Holy Spirit, come upon you all and remain with you forever. Amen.»
Un ponte tra le generazioni
Questo incontro ha testimoniato come la memoria delle radici italiane, la fede cattolica e l’impegno culturale transnazionale possano costituire un ponte tra passato, presente e futuro. Papa Leone XIV ha ribadito l’importanza di custodire l’eredità ricevuta, per trasmettere valori solidi e universali alle nuove generazioni.