Il 22 maggio si celebra la ricchezza delle risorse genetiche autoctone e il ruolo dell’agricoltura sostenibile
Ieri, giovedì 22 maggio 2025 – si è celebrata in tutta Italia la Giornata nazionale biodiversità di interesse agricolo e alimentare, istituita per legge nel 2015 e dedicata ogni anno alla tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio genetico autoctono legato alla nostra agricoltura, alla nostra zootecnia e alle nostre tradizioni alimentari.
Questa giornata, che cade il 22 maggio, in concomitanza con la Giornata internazionale della biodiversità promossa dalle Nazioni Unite, rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza della diversità biologica nei sistemi agricoli e alimentari, e sul ruolo delle comunità rurali e dei produttori locali nella conservazione di varietà e razze storiche a rischio di estinzione.
Biodiversità agricola : un tesoro da tutelare
La biodiversità agricola italiana è uno dei patrimoni più ricchi e preziosi d’Europa. Comprende centinaia di varietà vegetali autoctone, come antiche cultivar di grano, legumi, ortaggi e alberi da frutto, e numerose razze animali tradizionali, alcune delle quali allevate solo in aree specifiche del Paese. Questo patrimonio rappresenta una risorsa strategica non solo per la qualità e la tipicità del cibo italiano, ma anche per la resilienza ecologica dei territori di fronte ai cambiamenti climatici.
Durante la giornata, in molte regioni si sono svolti eventi, seminari, visite guidate, laboratori e incontri nelle scuole, promossi da enti locali, istituti agrari, università, associazioni agricole e ambientali. Obiettivo: sensibilizzare i cittadini sull’importanza della biodiversità per la sicurezza alimentare, la salute, l’identità culturale e lo sviluppo sostenibile.
Il ruolo delle comunità rurali e della ricerca
Uno degli aspetti fondamentali di questa ricorrenza è il riconoscimento del ruolo delle comunità agricole locali, che da secoli custodiscono e tramandano conoscenze e pratiche tradizionali legate alla selezione e alla conservazione delle varietà e razze autoctone. Queste comunità rappresentano un baluardo vivente della biodiversità, spesso operando in territori marginali o difficili.
Accanto al lavoro degli agricoltori custodi, anche la ricerca scientifica e le banche del germoplasma svolgono un ruolo cruciale. Attraverso attività di catalogazione, conservazione ex situ e studi genetici, contribuiscono alla difesa e al recupero di materiali biologici di interesse agricolo, spesso poco conosciuti ma di grande valore per il futuro della nostra agricoltura.
Biodiversità e sostenibilità : un binomio essenziale
Nell’attuale contesto di crisi ambientale e climatica, la tutela della biodiversità agricola è sempre più vista come un elemento chiave della transizione ecologica e della sostenibilità alimentare. La diversità genetica permette infatti di sviluppare sistemi produttivi più adattabili, resilienti e a basso impatto, capaci di rispondere meglio a stress ambientali, fitopatie e siccità.
La Giornata nazionale biodiversità rappresenta anche un invito a ripensare il modello agroalimentare dominante, spesso orientato verso l’uniformità varietale e la standardizzazione, e a valorizzare pratiche agroecologiche, filiere corte e produzioni locali legate al territorio.
Un impegno per il futuro
L’edizione 2025 ha confermato una crescente attenzione pubblica e istituzionale verso la tutela della biodiversità. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha ricordato l’importanza del Sistema nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, previsto dalla legge 194/2015, che coinvolge le Regioni, il CREA, le università e i portatori di interesse.
Investire nella biodiversità agricola non significa solo proteggere il passato, ma costruire un’agricoltura più giusta, sana e sostenibile per le generazioni future, capace di preservare il legame profondo tra l’uomo, la terra e il cibo.