Il 23 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata dedicata alla tutela di tartarughe marine e terrestri, simboli di biodiversità e resistenza .
La Giornata mondiale delle tartarughe, osservata ogni anno il 23 maggio, è un’occasione internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conservazione di tartarughe marine e terrestri, molte delle quali sono oggi a rischio di estinzione. Promossa sin dal 2000 dall’organizzazione americana American Tortoise Rescue, l’iniziativa ha lo scopo di educare alla protezione di questi animali millenari e di incoraggiare comportamenti responsabili da parte di cittadini, istituzioni e governi.
Tartarughe : sentinelle del cambiamento ambientale
Le tartarughe vivono sulla Terra da oltre 200 milioni di anni, ben prima dei dinosauri, adattandosi a climi, habitat e trasformazioni geologiche. Sono simbolo di longevità, stabilità ed equilibrio ecologico. Eppure, nonostante la loro resilienza evolutiva, oggi sono sempre più vulnerabili a minacce antropiche come:
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cambiamento climatico, che altera i luoghi di nidificazione e le temperature critiche per la determinazione del sesso nei piccoli;
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inquinamento da plastica e microplastiche, che le tartarughe ingeriscono spesso scambiandole per meduse;
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caccia illegale e commercio di esemplari vivi o di parti del corpo;
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urbanizzazione e turismo incontrollato, che distruggono gli habitat naturali, in particolare le spiagge di deposizione.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), oltre il 60% delle specie di tartarughe è minacciato o in pericolo.
Le tartarughe marine, una emergenza ambientale
Tra le più note e studiate vi sono le tartarughe marine, che svolgono un ruolo cruciale nell’equilibrio degli ecosistemi oceanici. Delle sette specie esistenti, sei sono elencate come vulnerabili o in pericolo di estinzione. La più grande, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), può superare i 2 metri di lunghezza ma è sempre più rara a causa della pesca accidentale e della perdita di habitat.
In Italia, una delle specie più comuni è la tartaruga Caretta caretta, che nidifica soprattutto lungo le coste del sud, in Calabria, Sicilia, Puglia e Sardegna. Negli ultimi anni, numerosi progetti di monitoraggio e salvataggio sono stati attivati da enti locali, associazioni ambientaliste e volontari.
Cosa possiamo fare per proteggerle ?
La Giornata mondiale delle tartarughe è anche un momento di mobilitazione collettiva. Le associazioni ambientali e i centri di recupero promuovono attività di sensibilizzazione, pulizie delle spiagge, liberazione in mare di esemplari salvati, incontri didattici e laboratori per bambini.
Tra le azioni concrete che ciascuno può intraprendere:
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ridurre l’uso della plastica monouso, specialmente sulle spiagge;
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non disturbare le zone di nidificazione, soprattutto nei mesi estivi;
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segnalare esemplari in difficoltà alle autorità o ai centri di recupero locali;
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sostenere economicamente o come volontari le organizzazioni impegnate nella tutela della fauna marina.
La conservazione delle tartarughe non è solo un dovere etico, ma un indicatore della salute dei mari e della biodiversità globale.
Educazione ambientale e ruolo delle comunità locali
Un aspetto fondamentale della tutela delle tartarughe è rappresentato dai progetti di educazione ambientale e dalla partecipazione attiva delle comunità locali, soprattutto nei territori costieri. La collaborazione tra cittadini, scuole, pescatori, operatori turistici e istituzioni è essenziale per garantire un’efficace protezione dei nidi e dei tratti di litorale più sensibili. In molte regioni italiane, le iniziative di sorveglianza volontaria delle spiagge hanno portato a un aumento significativo del numero di nidi protetti e di piccoli che raggiungono il mare.
Ricerca scientifica e innovazione nella conservazione
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha svolto un ruolo cruciale nel migliorare le strategie di conservazione. Tecnologie come il monitoraggio satellitare delle migrazioni, l’identificazione genetica delle popolazioni e i sistemi di allerta precoce per le mareggiate stanno aiutando biologi marini e veterinari a intervenire in modo più tempestivo ed efficace. Inoltre, progetti internazionali di cooperazione, sostenuti da enti come l’Unione Europea e l’ONU, favoriscono lo scambio di buone pratiche e il rafforzamento delle reti di protezione tra Paesi.
Un messaggio per il futuro
«Le tartarughe sono testimoni del tempo e della fragilità della vita sul pianeta», affermano gli attivisti dell’American Tortoise Rescue. «Proteggerle oggi significa garantire alle future generazioni un mondo ancora abitabile e ricco di biodiversità».
Ogni Giornata mondiale delle tartarughe è quindi un invito a guardare con rispetto e consapevolezza al legame tra uomo e natura, e a trasformare piccoli gesti quotidiani in un impegno duraturo per la tutela del pianeta.