Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che modifica le modalità di accesso, valutazione e reclutamento di ricercatori e docenti universitari, superando l’Abilitazione Scientifica Nazionale – ASN.
Il 19 maggio 2025, durante il Consiglio dei Ministri n. 128 presieduto da Giorgia Meloni, è stato approvato il disegno di legge presentato dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Il provvedimento prevede una profonda revisione del sistema di accesso, valutazione e reclutamento dei docenti universitari, con l’obiettivo di superare l’attuale sistema di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) e semplificare le procedure di selezione.
La riforma introduce una nuova piattaforma informatica gestita dal Ministero dell’Università e della Ricerca – MUR e modifica la composizione delle commissioni di valutazione.
Superamento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale – ASN
Il nuovo disegno di legge mira a superare l’attuale sistema dell’ASN, un meccanismo che ha creato aspettative nei candidati riguardo all’accesso automatico ai ruoli universitari, nonostante la normativa precisi che l’abilitazione non costituisce un diritto al posto.
Criticità del sistema ASN:
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Sovraccarico di abilitati: Il sistema attuale ha prodotto un numero di abilitati superiore alla capacità di assorbimento degli atenei, generando squilibri tra domanda e offerta.
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Doppia valutazione: L’attuale sistema prevede una prima valutazione centralizzata tramite ASN, seguita da una seconda valutazione nelle procedure concorsuali degli atenei, duplicando le tempistiche e le procedure.
La nuova piattaforma informatica del MUR
Con il nuovo impianto normativo, i candidati potranno utilizzare una piattaforma informatica gestita dal Ministero dell’Università e della Ricerca per autodichiarare il possesso dei requisiti minimi richiesti in termini di:
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Produttività scientifica: Pubblicazioni, impatto e citazioni.
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Qualificazione accademica: Esperienze didattiche, progetti di ricerca, incarichi istituzionali.
La piattaforma consentirà di snellire le procedure e ridurre i tempi di valutazione, garantendo maggiore trasparenza e uniformità nei criteri di selezione.
Reclutamento demandato alle università
Il disegno di legge trasferisce alle singole università la responsabilità di selezionare i candidati per i ruoli di professore ordinario, associato e ricercatore.
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Composizione delle commissioni giudicatrici:
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Almeno quattro membri esterni all’ateneo, selezionati tramite sorteggio tra i docenti del settore scientifico-disciplinare di riferimento a livello nazionale.
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Un membro interno all’università che ha indetto la procedura concorsuale.
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Questa nuova configurazione mira a garantire maggiore imparzialità nelle valutazioni, riducendo il rischio di conflitti di interesse e favorendo la trasparenza.
Obiettivi e finalità della riforma
La revisione del sistema di reclutamento dei docenti universitari ha come obiettivi principali:
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Superare le aspettative infondate: Eliminare l’idea che il conseguimento dell’ASN garantisca automaticamente l’accesso al ruolo universitario.
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Ottimizzare le risorse: Ridurre il numero di abilitati non assorbibili dal sistema accademico e allineare la domanda alle effettive disponibilità di cattedre.
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Snellire le procedure: Semplificare il processo di selezione, evitando la duplicazione delle procedure valutative e accorciando i tempi.
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Valorizzare la meritocrazia: Incentivare la selezione dei candidati in base a criteri oggettivi di produttività scientifica e qualificazione accademica.
Reazioni del mondo accademico
La riforma ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della comunità accademica.
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Aspetti positivi:
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Maggiore trasparenza nel reclutamento.
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Riduzione delle tempistiche di accesso ai ruoli accademici.
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Maggiore responsabilità per le singole università nel definire le proprie politiche di reclutamento.
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Critiche e dubbi:
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Possibili disparità tra le università in termini di risorse e capacità di selezione.
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Rischio di concentrazione del reclutamento in atenei con maggiore disponibilità economica.
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Dubbi sull’efficacia della piattaforma informatica, che richiederà una gestione centralizzata e costante aggiornamento.
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Impatto atteso sul sistema universitario
La riforma proposta dal Ministro Bernini potrebbe portare a una maggiore competitività tra gli atenei e incentivare la selezione dei candidati più qualificati. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l’effettiva attuazione del nuovo sistema e garantire che le procedure siano applicate in modo uniforme in tutte le università italiane.
Un altro aspetto da considerare è la transizione tra il vecchio e il nuovo sistema: sarà necessario prevedere misure di accompagnamento per i candidati già abilitati tramite ASN, per evitare disparità di trattamento e contenziosi legali.
Conclusioni
La riforma del reclutamento dei docenti universitari approvata il 19 maggio 2025 rappresenta un tentativo di superare le criticità del sistema ASN, introducendo una piattaforma digitale per la valutazione dei candidati e trasferendo alle università la responsabilità di selezione.
Sarà cruciale garantire che il nuovo sistema non solo acceleri le procedure di reclutamento, ma mantenga alti standard di qualità nella selezione dei docenti, promuovendo trasparenza, meritocrazia e parità di opportunità.
Vedi pure notizia sul sito web del Ministero dell’Università e della Ricerca.