Il 7 maggio 2025, nella Basilica di San Pietro, il Cardinale Giovanni Battista Re ha presieduto la Santa Messa per invocare la guida dello Spirito Santo nella scelta del nuovo Papa.
Nella sua omelia, il Cardinale Re ha invitato i presenti a riflettere sul significato profondo del momento, ricordando l’episodio narrato negli Atti degli Apostoli: dopo l’ascensione di Cristo, i discepoli erano raccolti in preghiera, uniti insieme a Maria, Madre di Gesù. Allo stesso modo, i Cardinali oggi si trovano a invocare l’illuminazione dello Spirito Santo, sotto lo sguardo della Madonna, per poter scegliere il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo momento storico complesso.
Il Cardinale Re ha sottolineato l’importanza di mettere da parte interessi personali per concentrarsi unicamente sul bene della Chiesa e dell’umanità. Ha richiamato le parole del Vangelo proclamato durante la celebrazione: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato” (Gv 15,13). Un messaggio di amore universale che deve guidare ogni azione e ogni decisione dei Cardinali in queste ore decisive.
Il richiamo al servizio e all’unità della Chiesa
Il Cardinale Re ha evocato l’episodio della lavanda dei piedi durante l’Ultima Cena, un gesto di umiltà e servizio che Gesù compì anche verso Giuda, il traditore. Un atto che esemplifica l’amore senza limiti, capace di abbracciare tutti, anche chi ha voltato le spalle.
Questo messaggio si collega alla prima lettura della Messa, in cui il profeta Isaia ricorda che la qualità fondamentale dei pastori è l’amore fino al dono totale di sé. Un amore che diventa segno distintivo del futuro Papa, chiamato a guidare la Chiesa come “roccia” di fede e comunione, come fece Pietro.
La comunione ecclesiale come missione del Papa
Uno dei temi centrali dell’omelia è stato l’impegno per la comunione ecclesiale. Il Cardinale Re ha ribadito che il Papa è chiamato a far crescere la comunione tra i cristiani, tra i Vescovi e il Papa, e tra i Vescovi stessi.
L’unità non significa uniformità, ha precisato il Cardinale, ma una profonda comunione nelle diversità, sempre in piena fedeltà al Vangelo. È un richiamo che assume particolare rilievo in un’epoca segnata da divisioni interne e tensioni sociali e culturali.
La responsabilità dei Cardinali elettori
Alla fine dell’omelia, il Cardinale Re ha ricordato che il voto che i Cardinali esprimeranno nella Cappella Sistina non è un semplice atto umano, ma un atto di massima responsabilità ecclesiale. Ogni Cardinale è chiamato a lasciarsi guidare unicamente da Dio e dallo Spirito Santo, consapevole che un giorno dovrà rendere conto delle sue azioni davanti al Giudice Divino.
Nell’evocare le parole del Trittico Romano di Giovanni Paolo II, il Cardinale ha invitato i presenti a meditare sulla grande responsabilità di “porre le somme chiavi nelle mani giuste”, un compito che richiede discernimento, preghiera e abbandono alla volontà divina.
La missione universale della Chiesa
La celebrazione eucaristica ha rappresentato anche un momento di riflessione sulla missione universale della Chiesa in un contesto globale segnato da divisioni, conflitti e sfide morali. Il Cardinale Re ha esortato i fedeli a pregare affinché il nuovo Papa possa essere un segno di speranza, un pastore capace di guidare il gregge con fermezza e umiltà, promuovendo una cultura dell’incontro e del dialogo. Un richiamo forte alla centralità della carità e della solidarietà, in linea con l’eredità spirituale di Papa Francesco.
La preghiera per un nuovo Papa secondo il cuore di Dio
Concludendo la celebrazione, il Cardinale Re ha elevato una preghiera affinché lo Spirito Santo doni alla Chiesa un nuovo Papa secondo il cuore di Dio. Un Papa che sappia guidare la Chiesa in un mondo segnato da grandi progressi tecnologici ma da una crescente dimenticanza di Dio e dei valori spirituali fondamentali.
Un richiamo alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, ha suggellato il momento di raccoglimento, invitando tutti i fedeli a unirsi nella preghiera per un Conclave che possa portare un rinnovamento spirituale, unione ecclesiale e speranza per l’umanità intera.