Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Canale Fede e Ragione

Il cardinale Gugerotti: Cristo è risorto dai morti, la forza del Vangelo e l’eredità di Papa Francesco

Messa suffragio Papa Francesco Novendiali Cardinale Claudio Gugerotti

Nel VII giorno dei Novendiali, il cardinale Claudio Gugerotti ha celebrato la Messa in suffragio di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro. La centralità della risurrezione, il grido silenzioso dello Spirito e la ricchezza della tradizione orientale nella Chiesa cattolica.

Nella Basilica di San Pietro, gremita di cardinali, fedeli e rappresentanti delle Chiese orientali cattoliche, si è celebrata ieri, 2 maggio, la Santa Messa del VII giorno dei Novendiali in suffragio del Papa emerito Francesco. L’omelia è stata pronunciata dal Cardinale Claudio Gugerotti, già Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, che ha offerto una profonda riflessione sulla risurrezione, sulla vocazione cristiana e sulla ricchezza delle Chiese d’Oriente, così care al Pontefice scomparso.

Il richiamo alla risurrezione e alla dignità della persona umana

Il Cardinale ha esordito ricordando il gesto compiuto pochi giorni prima: «abbiamo pregato sulla salma del nostro Santo Padre Francesco e su quel corpo abbiamo proclamato la nostra fede incrollabile nella risurrezione dei morti». Una fede che si rinnova nella certezza che «è Dio che ci fa risorgere, mediante il suo Spirito». E in questa prospettiva, la persona umana, immersa nel creato, diviene centro e fine dell’opera di Dio.

Il grido della creazione e dell’umanità sofferente

Gugerotti ha poi sottolineato con forza il legame tra la creazione e l’uomo, un tema centrale del magistero di Papa Francesco: «la creazione è compagna di viaggio dell’umanità e solidale con essa, così come essa chiede solidarietà al genere umano, perché sia rispettata e guarita». La creazione, come l’uomo, geme in attesa della redenzione, e la sofferenza dell’umanità si fonde in un unico grido: «Grida la terra ma soprattutto grida una umanità travolta dall’odio».

Il gemito dello Spirito e il silenzio che diventa preghiera

A questo grido si unisce anche la preghiera silenziosa e ineffabile dello Spirito: «lo spirito interviene dentro di noi e rende i nostri silenzi rocciosi e le nostre lacrime inespresse un’invocazione al nostro Dio con gemiti inesprimibili». Un’immagine di rara forza spirituale, che il Cardinale ha collegato alla tradizione teologica orientale dell’apofasi.

La teologia dell’incomprensibile e l’umiltà del credente

«Spesso ci sentiamo i padroni di Dio, i conoscitori perfetti della verità, mentre siamo solo dei pellegrini a cui è stata data la Parola», ha ammonito Gugerotti, sottolineando l’importanza di riscoprire il tempo del silenzio, della preghiera, della conoscenza interiore.

Sant’Agostino, san Paolo e la verità che abita l’uomo interiore

Citazione suggestiva anche da sant’Agostino: «Noli foras ire, in te ipsum redi; in interiore homine habitat veritas», per esortare a un ritorno alla profondità dell’anima come luogo d’incontro con Dio.

Papa Francesco e la logica del Vangelo: perdere per trovare

Richiamandosi al Vangelo del giorno, il Cardinale ha ribadito il paradosso cristiano: «Chi ama la sua vita la perderà e chi odia la propria vita la troverà». Parole che descrivono la logica della croce, la stessa con cui Papa Francesco ha testimoniato la fede: «ci ha insegnato a raccogliere il grido della vita violata… e ad operare per alleviare concretamente il dolore».

La voce delle Chiese orientali: una presenza viva nella cattolicità

Un passaggio centrale dell’omelia è stato dedicato alle Chiese Orientali, presenti con alcuni dei loro rappresentanti alla celebrazione. Il Cardinale ha espresso gratitudine per la loro presenza e il loro contributo alla Chiesa universale.

Fedeltà, martirio e comunione con Pietro

Gugerotti ha ricordato che «nel passato gli Orientali cattolici hanno accettato di aderire alla piena comunione con il successore dell’apostolo Pietro», spesso a caro prezzo, attraverso persecuzioni e sangue.

Una tradizione spirituale da custodire e accogliere

Nonostante la riduzione numerica e le difficoltà causate dalle guerre, «questi nostri fratelli e sorelle rimangono saldamente aggrappati a un senso della cattolicità che non esclude, ma implica, il riconoscimento della loro specificità».

Liturgie orientali e stupore davanti al mistero pasquale

Due evocazioni conclusive hanno ricordato la bellezza delle liturgie orientali: l’inno pasquale bizantino – «Cristo è risorto dai morti, calpestando con la morte la morte» – e la preghiera di san Gregorio di Narek, Dottore della Chiesa: «Sì, anch’io sono uno di loro: ricevi anche me al pari di loro».

Verso il Conclave: l’invocazione dello Spirito Santo

Gugerotti ha concluso invitando i Cardinali, ormai prossimi al Conclave, a pregare con le parole di san Simeone il Nuovo Teologo: «Vieni, luce vera; vieni, vita eterna; vieni, mistero nascosto… vieni, tu che hai desiderato e desideri la mia anima miserabile».

Immagine elaborazione artistica con intelligenza artificiale.

Comments

comments