Nel VI giorno dei Novendiali, l’omelia del cardinale Fernandez unisce il ricordo di Papa Francesco alla riflessione sulla dignità e sul valore spirituale del lavoro.
Il 1 maggio 2025, nella Basilica di San Pietro, durante il VI giorno dei Novendiali per Papa Francesco, Sua Eminenza il cardinale Víctor Manuel Fernandez ha celebrato la Santa Messa, offrendo una toccante omelia che ha intrecciato la spiritualità pasquale con la celebrazione della Festa del Lavoro. Un’omelia intensa e profonda, nella quale il cardinale ha onorato la memoria del Pontefice scomparso, ponendo in luce il valore del lavoro alla luce del Vangelo e del magistero di Francesco.
“Lui è di Cristo”
“In questa Pasqua Cristo ci dice: ‘Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me… La sua volontà è che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato'”. Così ha esordito il cardinale, sottolineando la dolcezza e la speranza contenute nelle parole evangeliche. «Papa Francesco è di Cristo, appartiene a Lui, e ora che ha lasciato questa terra è pienamente di Cristo», ha affermato Fernandez con commossa convinzione.
Il cardinale ha ricordato come il Papa, sin dal battesimo, abbia vissuto in comunione con Cristo. «Sapete con quanta tenerezza parlava di Cristo Papa Francesco, come godeva il dolce nome di Gesù, come buon gesuita», ha aggiunto. Una fede che si è tradotta anche in amore concreto per i lavoratori, protagonisti della festa del 1° maggio.
Il lavoro : dignità, vocazione, responsabilità
Fernandez ha ricordato come Papa Francesco non si stancasse mai di parlare della dignità del lavoro: «Qualcuno mi ha fatto dire che propongo una vita senza fatica, o che disprezzo la cultura del lavoro», diceva il Papa, «ma immaginate se si può dire questo di me, un discendente di piemontesi». Parole chiare che smentivano ogni falsa interpretazione del suo pensiero.
Il cardinale ha approfondito: «Per Papa Francesco il lavoro esprime e nutre la dignità dell’essere umano, gli permette di sviluppare le sue capacità, di sentirsi utile alla società e solidale con i suoi cari». Il lavoro, ha ricordato, è anche collaborazione con Dio nella cura del mondo e strumento di maturazione umana. «Il lavoro è il miglior aiuto per un povero… non c’è povertà peggiore di quella che priva il lavoro e la dignità del lavoro».
Meritocrazia falsa e vera
Con esempi concreti, il cardinale ha smascherato la retorica della “falsa meritocrazia”: non basta il successo per definire il valore di una persona. Ha raccontato l’incontro con un giovane cartonero a Buenos Aires: «Lavorava 12-15 ore al giorno per dare un futuro migliore ai figli». A lui, una persona ben vestita aveva detto: “Vai a lavorare pigro!”. Una frase che rivela una crudeltà disumana. «Queste parole si trovano anche dietro a discorsi più eleganti», ha denunciato.
Papa Francesco, ha spiegato, vedeva nel lavoro la vera promozione della persona: non solo dare qualcosa ai poveri, ma permettere loro di sviluppare le capacità ricevute da Dio. Per questo in Evangelii gaudium affermava: «In questo modello non sembra abbia senso investire affinché quelli che rimangono indietro possano farsi strada nella vita» (EG 209).
Il Papa lavoratore
Il cardinale Fernandez ha dipinto anche l’immagine di Papa Francesco come “lavoratore instancabile”: «Non solo parlava del lavoro, ma viveva la sua missione con sforzo, passione e compromesso». Anche nei suoi ultimi giorni, segnati dalla malattia, il Papa ha continuato a operare, visitando persino un carcere.
A Buenos Aires, non si concedeva vacanze, non usciva mai per svago. «Il suo lavoro era la sua missione, la sua risposta all’amore di Dio, il suo alimento e il suo riposo». Come nella prima lettura della Messa: «Nessuno di noi vive per se stesso».
Lavoratori, anche nella Curia
Il cardinale ha infine richiamato anche i membri della Curia: «Anche noi lavoriamo, con orari, compiti e responsabilità. Il lavoro è per noi un cammino di maturazione come cristiani».
Ha concluso affidando tutti i lavoratori a san Giuseppe, il santo che Papa Francesco venerava profondamente. «Quando aveva un problema, metteva una supplica sotto l’immagine di san Giuseppe. Ora chiediamo che nel cielo dia un forte abbraccio al nostro caro Papa Francesco».
Immagine: elaborazione artistica con Intelligenza Artificiale.