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Parolin nel Giubileo degli Adolescenti : Papa Francesco, testimone luminoso di misericordia e di speranza

Giubileo degli adolescenti 2025 Parolin Papa Francesco

Nella II domenica di Pasqua e durante il Giubileo degli adolescenti, il Cardinale Parolin ricorda l’eredità spirituale di Papa Francesco e invita i giovani a vivere nella gioia e nella misericordia.

Nella II Domenica di Pasqua, detta anche della Divina Misericordia, il 27 aprile 2025 si sono intrecciati due eventi di grande significato a San Pietro: il Giubileo degli adolescenti e il secondo giorno dei Novendiali per il compianto Papa Francesco. Sul sagrato della Basilica Vaticana, alle ore 10.30, il Cardinale Pietro Parolin, già Segretario di Stato, ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica, pronunciando un’omelia intensa e ricca di richiami spirituali e umani.

Il dolore per la perdita di Papa Francesco

Nel suo intervento, il Cardinale Parolin ha descritto con parole toccanti lo stato d’animo della comunità ecclesiale e del mondo intero dopo la scomparsa di Papa Francesco: “Il Pastore che il Signore ha donato al suo popolo ha terminato la sua vita terrena e ci ha lasciati. Il dolore per la sua dipartita, il senso di tristezza che ci assale, il turbamento che avvertiamo nel cuore, la sensazione di smarrimento: stiamo vivendo tutto questo, come gli apostoli addolorati per la morte di Gesù.”

Tuttavia, in mezzo a questo turbamento, Parolin ha richiamato la promessa del Signore Risorto che viene a rischiarare il buio con la luce della resurrezione, proprio come Papa Francesco ha testimoniato durante il suo pontificato.

L’abbraccio ai giovani pellegrini del Giubileo

Una parte speciale dell’omelia è stata dedicata ai giovani arrivati da tutto il mondo per il Giubileo degli adolescenti. “La gioia pasquale oggi è qualcosa che si può quasi toccare in questa piazza; la si vede impressa nei vostri volti, cari ragazzi e adolescenti,” ha detto Parolin.

Ragazzi provenienti da ogni continente – dall’Italia, dall’Europa, dagli Stati Uniti, dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dagli Emirati Arabi – hanno rappresentato il mondo intero riunito intorno alla tomba del Pontefice scomparso.
Il Cardinale ha espresso il desiderio che il loro incontro con la Chiesa sia fonte di speranza vera: “Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. Nulla sarà troppo grande o troppo impegnativo con Lui.”

La misericordia come eredità di Papa Francesco

Il filo conduttore della celebrazione è stato il tema della misericordia, in perfetta sintonia con il carisma di Papa Francesco. Parolin ha sottolineato come il Magistero di Francesco sia stato permeato dal desiderio di annunciare a tutti l’amore misericordioso di Dio: “La misericordia del Padre, più grande dei nostri limiti e dei nostri calcoli, è ciò che ha caratterizzato il Magistero di Papa Francesco e la sua intensa attività apostolica.”

Non si è trattato soltanto di una dottrina: il Pontefice ha vissuto la misericordia come stile concreto di Chiesa, testimoniando che solo l’amore che perdona, accoglie e guarisce può costruire una società nuova e spegnere i fuochi dell’odio e della violenza.

L’appello a vivere la misericordia ogni giorno

Nel messaggio finale, il Cardinale Parolin ha lanciato un forte appello: “L’affetto che manifestiamo a Papa Francesco non deve restare una semplice emozione del momento. La sua eredità dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando misericordiosi gli uni verso gli altri.”

Accogliere la misericordia significa infatti aprirsi al dialogo, perdonare, costruire ponti invece di muri. È questo, ha ribadito Parolin, il cuore della fede cristiana e il centro dell’insegnamento di Papa Francesco: “Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo.”

L’affidamento finale alla Vergine Maria

La celebrazione si è conclusa con un pensiero alla Beata Vergine Maria, alla quale Papa Francesco era profondamente devoto, tanto da scegliere di riposare nella Basilica di Santa Maria Maggiore. “Lei ci protegga, interceda per noi, vegli sulla Chiesa e sostenga il cammino dell’umanità nella pace e nella fraternità,”ha pregato il Cardinale, chiudendo la Messa in un clima di intensa commozione e speranza.

Immagine: elaborazione artistica con intelligenza artificiale.

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