Il telescopio spaziale Hubble continua a cambiare la nostra visione del cosmo, aprendo nuove prospettive per la scienza e per il dialogo tra fede e ragione.
Il 24 aprile 1990 veniva lanciato in orbita il telescopio spaziale Hubble, destinato a diventare uno degli strumenti più rivoluzionari della storia dell’astronomia. A trentacinque anni dal lancio, il suo contributo scientifico continua a essere prezioso, ma forse ancora più importante è il suo potere simbolico: una finestra sull’infinito che stimola interrogativi profondi, non solo scientifici, ma anche filosofici e spirituali.
In un tempo segnato da crisi e cambiamenti accelerati, l’anniversario di Hubble ci invita a guardare oltre, a riscoprire il valore della ricerca, della meraviglia e del mistero. Perché la scienza può allargare l’orizzonte della ragione, e talvolta anche aprire il cuore alla trascendenza.
Hubble: un viaggio lungo 35 anni
Lanciato dalla NASA in collaborazione con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea), il telescopio Hubble orbita a circa 550 chilometri dalla Terra. La sua posizione al di fuori dell’atmosfera permette osservazioni limpide e dettagliate di oggetti astronomici lontanissimi.
Hubble ha scattato immagini spettacolari di galassie primordiali, nebulose, stelle in formazione, supernovae e buchi neri, contribuendo in modo decisivo alla nostra comprensione del cosmo. Ha confermato l’espansione dell’universo, misurato la famosa costante di Hubble e fornito prove indirette dell’esistenza dell’energia oscura, una delle componenti più misteriose del reale.
Video NASA Hubble: Voyage of Discovery
Il cielo racconta la gloria di Dio ?
Già nei testi biblici, il cielo è spesso evocato come manifestazione della grandezza divina: “I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento” (Salmo 19,2). L’osservazione del cosmo ha sempre suscitato nell’uomo domande di senso, dalle origini della materia all’armonia delle leggi fisiche.
Il telescopio Hubble, pur nella sua natura tecnica, rende visibile l’invisibile. Le sue immagini non sono solo dati scientifici, ma inviti alla contemplazione. Ogni stella, ogni galassia fotografata diventa un segno, una traccia di un ordine nascosto che interroga la mente e il cuore.
Come ricordava Benedetto XVI, “non è la scienza che redime l’uomo, ma la verità”. E la scienza, se autentica, può essere un cammino verso la verità, senza chiudere la porta al mistero.
Un universo ordinato o casuale ?
Tra le conquiste più straordinarie di Hubble vi è la capacità di risalire nel tempo: osservando galassie distanti, lo strumento ci permette di vedere com’era l’universo pochi milioni di anni dopo il Big Bang. Una sorta di “macchina del tempo” che mostra un universo in evoluzione, ma sorprendentemente ordinato.
Per molti credenti, l’ordine dell’universo è un segno dell’intelligenza del Creatore. Anche se la scienza non può provare né negare l’esistenza di Dio, le domande metafisiche non vengono cancellate: da dove viene l’universo? Perché esiste qualcosa anziché nulla? Qual è il senso ultimo della materia e della vita?
La collaborazione con il James Webb e il futuro della ricerca cosmica
Oggi Hubble lavora in sinergia con il più recente James Webb Space Telescope, lanciato nel 2021. Se Hubble osserva soprattutto nel visibile e nell’ultravioletto, Webb esplora l’infrarosso, aprendo nuove strade per lo studio di esopianeti, galassie primordiali e formazione stellare.
Insieme, i due strumenti offrono una visione complementare dell’universo. E la ricerca continua: nei prossimi anni sono previste nuove missioni, come il Roman Space Telescope, dedicate allo studio dell’energia oscura e alla mappatura cosmica.
Ma nessuna formula matematica potrà esaurire il senso dell’universo. L’uomo, nel contemplare il cosmo, resta ancora “piccolo eppure grande”, come scriveva Pascal. La scienza ci mostra come funziona l’universo, ma non può dirci perché esiste o quale significato abbia.
Un anniversario che parla anche alla fede
Nel celebrare i 35 anni di Hubble, possiamo cogliere un’opportunità di riflessione spirituale. La scienza moderna, lungi dall’allontanarci dalla fede, può aiutarci a purificarla da visioni ingenue e a fondarla su una ragione aperta, capace di stupore e di ascolto.
Come diceva Papa Francesco nella Laudato si’, «la contemplazione del creato ci conduce a riconoscere un dono che ci supera» e ci invita a una responsabilità etica, culturale e spirituale.
Il cielo che Hubble ci mostra non è vuoto, ma ricco di significati ancora da esplorare. E forse, proprio nel suo silenzio, ci parla di un’origine e di un destino che trascendono il tempo e lo spazio.
Immagine: Dispiegamento e posizionamento in orbita del Telescopio Spaziale Hubble. Questa fotografia mostra il rilascio del Telescopio Spaziale Hubble, avvenuto il 25 aprile 1990. L’immagine è stata scattata dalla IMAX Cargo Bay Camera (ICBC), montata in un contenitore sul lato sinistro dello Space Shuttle Discoverydurante la missione STS-31. Licenza: CC BY 2.0 .