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Papa Francesco e la cultura dell’incontro : il lascito di un pontificato aperto al dialogo tra fede e ragione

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Con la morte del Pontefice il 21 aprile 2025, si chiude una stagione segnata da ascolto, discernimento e confronto con il pensiero contemporaneo

21 aprile 2025 – La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta oggi in Vaticano, segna la conclusione di un pontificato che ha profondamente inciso nel tessuto culturale e spirituale del nostro tempo. Primo papa gesuita e primo pontefice latinoamericano, Jorge Mario Bergoglio ha guidato la Chiesa cattolica per oltre dodici anni, proponendo uno stile pastorale fondato sull’essenzialità evangelica, sulla misericordia e su una nuova cultura dell’incontro.

Il suo magistero si è distinto per la costante apertura al confronto con il mondo contemporaneo, nel solco della tradizione del Concilio Vaticano II, ma con uno stile personale e profetico. Ha parlato con i linguaggi dell’anima, della ragione, della coscienza, raggiungendo non solo i fedeli, ma anche uomini e donne lontani dalla Chiesa, studiosi, scienziati, filosofi, educatori e leader civili.

La fede che interroga la ragione, la ragione che cerca la fede

Papa Francesco ha più volte sottolineato che la fede non teme il dialogo. Al contrario, ha bisogno di interrogarsi, di confrontarsi, di lasciarsi provocare dalle domande del mondo.
In un tempo segnato da polarizzazioni, chiusure ideologiche e crisi di senso, il Pontefice ha proposto una visione dell’umanità fondata sulla fraternità, sul rispetto delle differenze e sul valore della ricerca condivisa della verità.

Nel suo insegnamento ha invitato a superare contrapposizioni sterili tra fede e scienza, tra tradizione e modernità, tra spiritualità e razionalità. Ha parlato spesso di una “teologia del dialogo”, capace di ascoltare l’altro senza rinunciare all’identità cristiana.

La cura del creato come responsabilità comune

Uno degli aspetti centrali del pontificato è stato l’impegno per la custodia della casa comune, tema al cuore dell’enciclica Laudato si’ (2015) e dell’esortazione apostolica Laudate Deum (2023). Papa Francesco ha collegato strettamente la crisi ambientale a una crisi etica e spirituale, affermando che “non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un nuovo essere umano”.

La sua proposta è stata quella di una conversione ecologica integrale, che non riguarda solo il rapporto con l’ambiente, ma anche la giustizia sociale, la solidarietà intergenerazionale, la responsabilità educativa e il rinnovamento delle istituzioni.

In questo senso, Francesco ha mostrato una chiara apertura verso la scienza come strumento fondamentale per comprendere e affrontare la crisi climatica, invitando però a non separare mai l’analisi tecnica dalla riflessione etica.

La cultura dell’incontro come stile ecclesiale

La visione di Chiesa promossa da Papa Francesco è quella di una Chiesa in ascolto, capace di camminare insieme, di valorizzare la pluralità dei carismi e delle culture. Il cammino sinodale, da lui avviato, è stato pensato proprio come esercizio di dialogo comunitario, per superare clericalismi, rigidità dottrinali e logiche di potere.

Il suo appello costante è stato quello di abitare la complessità, senza cedere al relativismo ma neanche al dogmatismo. Ha ripetuto che il cristianesimo è incontro con una persona viva – Cristo – e che tale incontro deve trasformare non solo la vita del singolo, ma anche la mentalità collettiva, i sistemi educativi, i modelli economici e scientifici.

Un’eredità aperta

Con la sua morte, Papa Francesco lascia in eredità un patrimonio di parole, gesti, documenti e scelte pastorali che continueranno a suscitare dibattito e ispirazione. Il suo contributo al dialogo tra fede e ragione resterà come una delle tracce più significative del suo pontificato.

Ha saputo parlare al mondo senza cedere alle logiche del mondo. Ha invitato credenti e non credenti a ritrovare il senso della propria umanità, a riconoscere la dignità dell’altro, a cercare insieme ciò che unisce. Il suo messaggio resta oggi più che mai attuale, in un tempo che cerca nuovi paradigmi e nuovi orizzonti di senso.

“Ogni persona ha il diritto a una crescita integrale: spirituale, culturale, affettiva, razionale. La vera sapienza è quella che unisce cuore e intelletto, fede e ragione, passato e futuro.”
(Papa Francesco)

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