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Ambiente

Pesce palla velenoso in Adriatico : può essere mortale, non esiste antidoto

pesce palla velenoso elaborazione artistica IA

Attenzione al Lagocephalus sceleratus, il Pesce palla maculato avvistato nell’Adriatico : allarme ambientale e responsabilità etica nella tutela del creato

Il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), conosciuto anche come pesce palla argenteo, è una specie marina altamente tossica e invasiva. Dopo aver colonizzato il Mediterraneo orientale, è stato recentemente avvistato anche nel Mar Adriatico, lungo le coste italiane. La sua presenza solleva seri problemi ambientali, ecologici ed etici, e si collega alle sfide più ampie poste dal riscaldamento globale, dai cambiamenti climatici e dalla responsabilità dell’uomo nella difesa del creato, come più volte ricordato da Papa Francesco.

Una minaccia ambientale e sanitaria

Il Lagocephalus sceleratus è originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano. Ha raggiunto il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, grazie al riscaldamento delle acque e all’apertura di nuovi corridoi ecologici causati dall’intervento umano. Questa migrazione è nota come migrazione lessepsiana, e riguarda specie “aliene” che entrano in ecosistemi dove non sono originarie, alterandone gli equilibri.

Il pesce palla maculato è classificato tra le specie aliene invasive più pericolose. Danneggia la pesca artigianale e commerciale, compete con le specie autoctone, e rappresenta un pericolo mortale per l’uomo.

Contiene infatti tetrodotossina, una tossina neuroparalitica estremamente potente, priva di antidoto, in grado di causare la morte anche in poche ore. La tossina si trova in fegato, intestino, ovaie, pelle e talvolta nella carne stessa. Il consumo accidentale, anche dopo cottura, è altamente letale.

Il morso del pesce palla maculato : un pericolo sottovalutato

Oltre alla sua elevata tossicità interna, il pesce palla maculato rappresenta un rischio anche per il suo morso potente e doloroso. Questo pesce è dotato di un becco robusto, simile a quello delle tartarughe, in grado di rompere reti da pesca, spezzare lenze e persino ferire le dita di chi lo maneggia. In caso di cattura accidentale o manipolazione incauta, può infliggere ferite profonde, che aumentano ulteriormente il rischio di contaminazione diretta con la tetrodotossina, soprattutto se il pesce è stressato, ferito o in decomposizione. Una ferita da morso deve essere immediatamente disinfettata e valutata da un medico, segnalando chiaramente che si tratta di un pesce velenoso. La prudenza non è solo una misura di sicurezza, ma anche un atto di responsabilità verso sé stessi e la collettività.

Specie migranti e squilibrio climatico: le conseguenze umane sul creato

Il caso del Lagocephalus sceleratus non è isolato. Negli ultimi decenni, la pressione ambientale provocata dall’attività antropica, in particolare le emissioni di gas serra e l’alterazione degli ecosistemi marini e terrestri, ha accelerato la diffusione di specie aliene invasive, modificando i delicati equilibri della biodiversità mediterranea.

Il riscaldamento globale sta rendendo più calde e ospitali anche le acque dell’Adriatico per specie esotiche, che in passato non avrebbero mai potuto sopravvivere a tali latitudini. Si tratta di un chiaro segnale delle conseguenze interconnesse tra ambiente, clima, economia e salute umana, che richiede riflessione e azione responsabile.

Un richiamo alla responsabilità secondo Papa Francesco

Nel solco dell’enciclica Laudato si’ e più recentemente di Laudate Deum, Papa Francesco invita con forza l’umanità a prendere coscienza della cura del creato come parte integrante della fede e della ragione. La biodiversità non è solo una questione scientifica, ma una responsabilità etica verso le future generazioni, verso i più poveri – spesso i più colpiti dalle crisi ambientali – e verso il progetto originario di armonia tra uomo e natura.

“Tutto è collegato” – ripete spesso il Pontefice – e non possiamo ignorare che il degrado ambientale si ripercuote sul piano sociale, culturale e spirituale.

Il pesce palla maculato è un simbolo – piccolo ma potente – di come l’intervento umano possa generare squilibri con effetti imprevedibili e pericolosi. E ci interpella sul piano della conversione ecologica, della prudenza nelle scelte economiche e industriali, e della formazione ambientale delle coscienze.

Come riconoscere il pesce palla maculato e cosa fare

Le caratteristiche
  • Corpo allungato con dorso brunastro e macchie nere
  • Ventre biancastro
  • Occhi grandi, bocca beccoide
  • Pinna caudale a mezzaluna
I rischi
  • Tossicità letale (tetrodotossina)
  • Rischio anche in caso di morso o contatto con ferite
  • Pericolo per reti da pesca e fauna locale
Cosa fare se lo trovate
  • Non toccarlo a mani nude
  • Non consumarlo né offrirlo ad altri
  • Non ributtarlo in mare
  • Segnalare immediatamente alle autorità marittime

L’immagine sottostante, in formato locandina, è utile per il riconoscimento e la prevenzione.

locandina pesce palla maculato

Conclusioni: dalla denuncia alla responsabilità ambientale

L’allarme lanciato da pescatori e biologi marini non riguarda solo un pesce tossico: è l’ennesimo campanello d’allarme su un ambiente che sta mutando profondamente sotto la pressione dell’uomo. Il caso del Lagocephalus sceleratus ci ricorda che prendersi cura del creato significa anche agire con consapevolezza nel quotidiano, promuovere una cultura della custodia ambientale e sostenere politiche pubbliche che tutelino la casa comune.

Immagine: elaborazione artistica IA.

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