Nel suo intervento in Aula del 18 marzo 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni presenta le priorità italiane in vista del Consiglio europeo del 20-21 marzo.
Competitività industriale, sicurezza energetica, gestione dei flussi migratori, rapporti con gli Stati Uniti e sostegno all’Ucraina.
Ieri, Martedì 18 marzo 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha reso le sue Comunicazioni al Senato della Repubblica in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Un intervento ampio e deciso, nel quale ha delineato le principali sfide che l’Italia porterà al tavolo europeo: dal rilancio della competitività industriale e la difesa del settore automotive, alla strategia energetica attraverso il Piano Mattei, passando per la gestione dei flussi migratori, i rapporti commerciali con gli Stati Uniti e la situazione geopolitica in Ucraina. Una visione chiara, basata su pragmatismo, responsabilità e difesa dell’interesse nazionale.
Nel corso della replica, la presidente ha risposto alle critiche di Matteo Renzi con un’affermazione tagliente: «Ognuno fa il suo mestiere: c’è chi guida un governo e chi deve vendere libri», sottolineando con sarcasmo la differenza tra impegni istituzionali e interessi personali.
Consiglio europeo del 20-21 marzo, le Comunicazioni del Presidente Meloni al Senato
Competitività e futuro industriale europeo
Meloni ha posto al centro il tema della competitività, definendolo «un dovere verso le future generazioni», affinché i giovani possano trovare opportunità di lavoro qualificato nel loro Paese. Ha ribadito la necessità di un cambio di passo a livello europeo, trasformando la “Bussola per la competitività” in azioni concrete.
Particolare attenzione è stata dedicata al settore automotive: insieme alla Repubblica Ceca, l’Italia ha presentato un non-paper per tutelare un comparto strategico e promuovere una transizione verde pragmatica e sostenibile, senza eccessi ideologici.
Semplificazione normativa e lotta alla burocrazia
Un messaggio forte è stato rivolto alla Commissione europea: «Se l’Europa pensa di sopravvivere iper-regolamentando tutto, non sopravviverà». Meloni ha chiesto una riduzione degli oneri amministrativi di almeno il 25% per tutti e del 35% per le PMI, sottolineando l’urgenza di liberare le energie produttive europee.
Energia : l’Italia si candida come hub strategico europeo
La sicurezza energetica resta un pilastro centrale. La presidente del Consiglio ha ricordato il ruolo dell’Italia come hub di approvvigionamento e distribuzione per l’Europa, grazie al Piano Mattei, che si inserisce in una visione geopolitica sempre più internazionale, in sinergia con il Global Gateway UE e la Partnership for Global Infrastructure and Investment del G7.
Consiglio europeo del 20-21 marzo, la replica del Presidente Meloni al Senato
Rapporti con gli Stati Uniti e rischio dazi
Pur non essendo formalmente all’ordine del giorno, Meloni ha parlato dei nuovi dazi introdotti dall’Amministrazione Trump su acciaio e alluminio europei, invitando alla prudenza: «Non conviene rispondere ai dazi con altri dazi». Ha evidenziato i rischi inflattivi e le conseguenze negative per le famiglie europee.
Flussi migratori e il modello Italia – Albania
L’Italia ha ottenuto risultati concreti nella gestione dell’immigrazione irregolare: gli sbarchi nel 2024 si sono ridotti del 60% rispetto al 2023. Meloni ha rivendicato il ruolo pionieristico del governo italiano con il protocollo Italia-Albania, oggi osservato con interesse da altre nazioni europee.
Ucraina : sostegno chiaro e proposta di garanzie di sicurezza
La guerra in Ucraina resta uno dei temi chiave. Meloni ha ribadito la posizione italiana di sostegno al popolo ucraino e ha sottolineato l’importanza del cessate il fuoco concordato l’11 marzo a Gedda. L’Italia propone un meccanismo di garanzie di sicurezza simile all’articolo 5 della NATO, senza l’automatismo dell’adesione formale all’Alleanza Atlantica.
Difesa europea : investimenti, cybersicurezza e tutela delle infrastrutture
Meloni ha criticato la denominazione “ReArm Europe”, preferendo il termine “Defend Europe”, e ha spiegato che la difesa oggi non si limita agli armamenti, ma comprende cybersicurezza, protezione delle infrastrutture critiche, spazio e dominio sottomarino.
Ha inoltre chiarito che il piano europeo da 800 miliardi non prevede tagli a servizi essenziali, ma si basa su prestiti volontari e ipotesi di deficit aggiuntivo. L’Italia non intende distogliere fondi di coesione, ma punta a mobilitare capitali privati attraverso garanzie pubbliche europee.
Una visione di lungo termine
«Non è un tempo facile, ma l’Italia ha tutte le carte in regola per affrontare questa tempesta», ha detto Meloni, concludendo il suo intervento con una citazione di Pericle: «La felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio».