Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Canale Fede e Ragione

Giorgia Meloni al Senato : da industria a Ucraina, le sfide chiave dell’Italia al prossimo Consiglio europeo

presidente Giorgia Meloni comunicazioni Senato 18.03.2025

Nel suo intervento in Aula del 18 marzo 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni presenta le priorità italiane in vista del Consiglio europeo del 20-21 marzo.

Competitività industriale, sicurezza energetica, gestione dei flussi migratori, rapporti con gli Stati Uniti e sostegno all’Ucraina.

Ieri, Martedì 18 marzo 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha reso le sue Comunicazioni al Senato della Repubblica in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Un intervento ampio e deciso, nel quale ha delineato le principali sfide che l’Italia porterà al tavolo europeo: dal rilancio della competitività industriale e la difesa del settore automotive, alla strategia energetica attraverso il Piano Mattei, passando per la gestione dei flussi migratori, i rapporti commerciali con gli Stati Uniti e la situazione geopolitica in Ucraina. Una visione chiara, basata su pragmatismo, responsabilità e difesa dell’interesse nazionale.

Nel corso della replica, la presidente ha risposto alle critiche di Matteo Renzi con un’affermazione tagliente: «Ognuno fa il suo mestiere: c’è chi guida un governo e chi deve vendere libri», sottolineando con sarcasmo la differenza tra impegni istituzionali e interessi personali.

Competitività e futuro industriale europeo

Meloni ha posto al centro il tema della competitività, definendolo «un dovere verso le future generazioni», affinché i giovani possano trovare opportunità di lavoro qualificato nel loro Paese. Ha ribadito la necessità di un cambio di passo a livello europeo, trasformando la “Bussola per la competitività” in azioni concrete.

Particolare attenzione è stata dedicata al settore automotive: insieme alla Repubblica Ceca, l’Italia ha presentato un non-paper per tutelare un comparto strategico e promuovere una transizione verde pragmatica e sostenibile, senza eccessi ideologici.

Semplificazione normativa e lotta alla burocrazia

Un messaggio forte è stato rivolto alla Commissione europea: «Se l’Europa pensa di sopravvivere iper-regolamentando tutto, non sopravviverà». Meloni ha chiesto una riduzione degli oneri amministrativi di almeno il 25% per tutti e del 35% per le PMI, sottolineando l’urgenza di liberare le energie produttive europee.

Energia : l’Italia si candida come hub strategico europeo

La sicurezza energetica resta un pilastro centrale. La presidente del Consiglio ha ricordato il ruolo dell’Italia come hub di approvvigionamento e distribuzione per l’Europa, grazie al Piano Mattei, che si inserisce in una visione geopolitica sempre più internazionale, in sinergia con il Global Gateway UE e la Partnership for Global Infrastructure and Investment del G7.

Rapporti con gli Stati Uniti e rischio dazi

Pur non essendo formalmente all’ordine del giorno, Meloni ha parlato dei nuovi dazi introdotti dall’Amministrazione Trump su acciaio e alluminio europei, invitando alla prudenza: «Non conviene rispondere ai dazi con altri dazi». Ha evidenziato i rischi inflattivi e le conseguenze negative per le famiglie europee.

Flussi migratori e il modello Italia – Albania

L’Italia ha ottenuto risultati concreti nella gestione dell’immigrazione irregolare: gli sbarchi nel 2024 si sono ridotti del 60% rispetto al 2023. Meloni ha rivendicato il ruolo pionieristico del governo italiano con il protocollo Italia-Albania, oggi osservato con interesse da altre nazioni europee.

Ucraina : sostegno chiaro e proposta di garanzie di sicurezza

La guerra in Ucraina resta uno dei temi chiave. Meloni ha ribadito la posizione italiana di sostegno al popolo ucraino e ha sottolineato l’importanza del cessate il fuoco concordato l’11 marzo a Gedda. L’Italia propone un meccanismo di garanzie di sicurezza simile all’articolo 5 della NATO, senza l’automatismo dell’adesione formale all’Alleanza Atlantica.

Difesa europea : investimenti, cybersicurezza e tutela delle infrastrutture

Meloni ha criticato la denominazione “ReArm Europe”, preferendo il termine “Defend Europe”, e ha spiegato che la difesa oggi non si limita agli armamenti, ma comprende cybersicurezza, protezione delle infrastrutture critiche, spazio e dominio sottomarino.

Ha inoltre chiarito che il piano europeo da 800 miliardi non prevede tagli a servizi essenziali, ma si basa su prestiti volontari e ipotesi di deficit aggiuntivo. L’Italia non intende distogliere fondi di coesione, ma punta a mobilitare capitali privati attraverso garanzie pubbliche europee.

Una visione di lungo termine

«Non è un tempo facile, ma l’Italia ha tutte le carte in regola per affrontare questa tempesta», ha detto Meloni, concludendo il suo intervento con una citazione di Pericle: «La felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio».

Comments

comments