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Se il diavolo divide, il Simbolo della fede unisce : appello del Pontefice a unità dei cristiani

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Nel discorso ai giovani sacerdoti e monaci delle Chiese Ortodosse Orientali, il Pontefice riflette sul Simbolo della fede come fondamento teologico, segno di comunione e preghiera di lode per l’unità tra i cristiani.

In occasione della visita di studio di giovani sacerdoti e monaci delle Chiese Ortodosse Orientali, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del Simbolo della fede, espressione di unità e comunione tra i cristiani. Il Pontefice ha esortato i partecipanti a proseguire nel dialogo ecumenico e ha invitato a riflettere sulla dimensione teologica, ecclesiologica e spirituale del Credo niceno.

Un incontro di dialogo ecumenico

Accogliendo i giovani sacerdoti e monaci ortodossi, Papa Francesco ha citato il Salmo 133: «Quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!». Questo incontro, ha spiegato il Papa, rientra nel programma di scambio organizzato dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dalle Chiese Ortodosse Orientali, con l’obiettivo di promuovere «uno scambio di doni» tra le diverse tradizioni cristiane.

Il significato teologico del Simbolo della fede

Il Papa ha evidenziato come il Credo niceno sia il fondamento delle principali verità della fede cristiana: «Il Credo niceno espone sinteticamente il mistero della nostra salvezza ed è ineguagliabile». Questo Simbolo rappresenta la sintesi armonica delle verità fondamentali condivise da tutti i cristiani, riaffermando il valore universale della fede professata nel primo Concilio ecumenico di Nicea.

Simbolo come segno di riconoscimento e comunione

Oltre al significato teologico, Papa Francesco ha richiamato l’importanza ecclesiologica del Simbolo, paragonandolo a una tessera spezzata in due: «Il Simbolo è segno di riconoscimento e di comunione tra i credenti. Ognuno possiede la fede come ‘simbolo’ che trova la sua piena unità solo assieme agli altri». Ha inoltre invitato i cristiani divisi a riscoprire l’unità come “cocci” che devono ricomporsi nella stessa fede.

Il Credo come preghiera di lode e unione spirituale

Il terzo significato del Simbolo, ha spiegato il Pontefice, è quello spirituale. Il Credo non è solo un elenco di verità, ma una preghiera che ci unisce a Dio e tra noi. «Se il diavolo divide, il Simbolo unisce!» ha affermato Papa Francesco, auspicando che ogni volta che i cristiani recitano il Credo possano sentirsi uniti spiritualmente. Ha inoltre ricordato la formula liturgica orientale: «Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito, professiamo la nostra fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo».

Un appello all’unità visibile

Papa Francesco ha concluso esprimendo il desiderio che questo incontro diventi un «simbolo della nostra comunione visibile». Ha invitato i partecipanti a perseverare nella ricerca della piena unità tra i cristiani, secondo il desiderio di Gesù: «Che tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21). Infine, ha proposto di proclamare insieme il Credo di Nicea, ognuno nella propria lingua, come segno di questa comunione.

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