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Religione

Pellegrini di speranza: Papa Francesco alla Conferenza Episcopale della Scandinavia

Papa Francesco accoglie i pellegrini della Conferenza Episcopale della Scandinavia, esortandoli a rafforzare la speranza e ad essere testimoni di fede, dialogo e solidarietà.

Nel suo discorso ai partecipanti del pellegrinaggio organizzato dalla Conferenza Episcopale dei Paesi Nordici, Papa Francesco ha ribadito l’importanza della fede, della speranza e dell’amore nel cammino cristiano. Provenienti da Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda, i pellegrini hanno trovato nel Papa un forte incoraggiamento a proseguire il loro percorso spirituale.

«Prego affinché i vostri cuori si rafforzino nella fede, nella speranza e nell’amore», ha esordito Francesco, sottolineando come questi valori siano le fondamenta della vita cristiana. Il pellegrinaggio, ha spiegato, non si limita a un evento specifico, ma rappresenta una continua ricerca interiore e comunitaria.

I segni di speranza nella Chiesa dei Paesi Nordici

Francesco ha ringraziato Dio per la crescita della Chiesa cattolica nei Paesi del Nord Europa: «I semi di fede, piantati e irrigati lì da generazioni di pastori e persone perseveranti, stanno dando i loro frutti». Nonostante sia una presenza minoritaria, la Chiesa in queste terre continua a espandersi, testimoniando come la speranza possa fiorire anche in contesti difficili.

Il Papa ha esortato i pellegrini a nutrire questa speranza visitando i luoghi santi di Roma, come le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo. «In questo modo, potrete tornare nei vostri Paesi pieni del gioioso entusiasmo di condividere il grande dono che avete ricevuto», ha aggiunto.

L’evangelizzazione dei più vulnerabili

Uno dei punti centrali del discorso è stato l’appello a prendersi cura delle persone più emarginate. «Pensiamo ad esempio a chi è solo e isolato – tanta gente è isolata, sola – nel cuore e nelle periferie delle vostre comunità», ha affermato il Pontefice, invitando i fedeli a essere vicini a chi soffre.

Il Papa ha ribadito che tutti, indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica, hanno una missione: «Anche quelli che tra voi sono anziani, malati o in difficoltà hanno la nobile vocazione di testimoniare l’amore compassionevole del Padre». È un richiamo all’inclusione e alla dignità di ogni persona, elementi essenziali nella visione cristiana.

Collaborazione ecumenica e dialogo interreligioso

In un mondo segnato da guerre e divisioni, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra cristiani di diverse confessioni: «La nostra famiglia umana ha tanto bisogno di una testimonianza unitaria di quella riconciliazione, guarigione e pace che può venire solo da Dio». Ha inoltre incoraggiato i Paesi nordici, noti per la loro accoglienza, a proseguire nel dialogo con persone di altre religioni, inclusi i migranti.

Francesco ha ricordato la sua visita in Svezia nel 2016, elogiando la solidarietà mostrata verso i rifugiati. «Continuate ad essere fari di accoglienza e di solidarietà fraterna!», ha esclamato, esortando i fedeli a rimanere un esempio di ospitalità.

I giovani e l’esempio di Carlo Acutis

Un messaggio speciale è stato rivolto ai giovani, con un riferimento al Beato Carlo Acutis, la cui canonizzazione è prevista per il 27 aprile 2025. Francesco ha descritto Carlo come un modello di fede per le nuove generazioni: «Questo giovane santo dei nostri tempi mostra quanto sia possibile per i giovani seguire Gesù, condividere i suoi insegnamenti e trovare la pienezza della vita».

Ai giovani presenti ha detto con forza: «La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno!». Il Papa ha sottolineato come i giovani siano una risorsa indispensabile per il rinnovamento della comunità cristiana.

Conclusione: una Chiesa in cammino

Nel concludere il discorso, Francesco ha invitato i pellegrini a vedere il pellegrinaggio non come un punto di arrivo, ma come un’opportunità per rinnovare il loro impegno quotidiano. Ha affidato i presenti all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, e li ha esortati a pregare per lui: «Vi benedico di cuore. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me».

Questo discorso del Santo Padre riafferma l’importanza della testimonianza cristiana, soprattutto in contesti complessi come quelli dei Paesi nordici. È un invito a vivere la fede con coraggio, speranza e solidarietà, continuando a costruire ponti di pace e dialogo in una società sempre più multiculturale.

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