Il Pontefice invita a realizzare una Chiesa accogliente e a vivere la testimonianza cristiana con fiducia e coraggio.
Papa Francesco, nella giornata del 16 dicembre 2024, ha accolto calorosamente nella Sala del Concistoro i membri della comunità filippina in Spagna, offrendo parole di sostegno, speranza e riflessione. L’incontro si è svolto in occasione del 25° anniversariodell’erezione canonica della parrocchia personale dell’Immacolata Concezione e San Lorenzo Ruiz a Barcellona, sottolineando l’importanza della Chiesa come dimora accogliente per tutti i fedeli.
Una Chiesa come dimora: la missione “Tahanan”
Papa Francesco ha esordito lodando la missione filippina a Madrid, chiamata significativamente Tahanan: «Una bella parola che possiamo tradurre con dimora. Ed è vero, la Chiesa ovunque noi andiamo, è per noi sempre una dimora, una dimora calda e accogliente». Il Papa ha poi aggiunto: «Oggi la casa di Pietro è anche per voi come una dimora. Benvenuti!».
Le difficoltà dei migranti e la speranza nella Madonna
Rivolgendo un pensiero ai migranti, il Santo Padre ha riconosciuto le sfide e le difficoltà che molti affrontano nel cercare un luogo di accoglienza: «Tante persone migranti, lungi dal trovare questa dimora calda e accogliente, s’imbattono invece in innumerevoli difficoltà e incomprensioni, che si ergono come spine contro di loro».
Papa Francesco ha affidato alla Madonna queste sofferenze, ricordando che la Beata Madre appare proprio in mezzo a queste “spine”: «Su queste spine si presenta a noi la nostra beata Madre, affinché non perdiamo la speranza e siamo capaci di affrontare i problemi, confidando nella sua protezione e nel suo sostegno».
San Lorenzo Ruiz: integrazione e testimonianza di fede
In occasione dell’anniversario della parrocchia, il Pontefice ha ricordato la figura di San Lorenzo Ruiz, patrono dei filippini, definendolo un esempio di integrazione culturale e di fede vissuta con coraggio. «San Lorenzo è una figura bella, perché ci parla d’integrazione di culture… la sua famiglia, come quella del cardinale Tagle, aveva origini cinese e filippina, insieme a quella spagnola che gli ha dato la fede».
Papa Francesco ha sottolineato il sacrificio di San Lorenzo, costretto ad abbandonare la propria terra per ingiustizia, come accade ancora oggi a molti migranti: «Dovette abbandonare la sua terra a causa dell’ingiustizia… come molte persone che ancora oggi si vedono costrette a emigrare per salvare la propria vita o cercare un futuro migliore». Ha poi aggiunto che San Lorenzo «trovò la prova più grande d’amore: offrire la propria vita».
Un invito alla speranza e alla testimonianza
Il Santo Padre ha esortato i presenti a guardare all’esempio di San Lorenzo e a mantenere la speranza abbracciando Gesù: «Confidando in Gesù, entrambi hanno affrontato difficoltà senza perdere mai la speranza ed entrambi sono esempio di una vita dedita a servire Dio nel fratello».
Riflettendo sul ruolo della comunità filippina, Papa Francesco ha detto: «Così facendo, potremo costruire la nostra “Tahanan”, quella dimora calda e accogliente che, come una Madre, deve essere la nostra Chiesa».
Due ricordi delle Filippine e la fede dei filippini
Con affetto, Papa Francesco ha ricordato la sua visita nelle Filippine, menzionando due momenti significativi: «Di voi conservo due ricordi belli della mia visita nella vostra terra: i sette milioni nella Messa di Manila e poi la Messa a Tacloban». Ha poi aggiunto: «Con la pioggia e il vento, mi ricordo che siamo dovuti uscire di corsa perché stava arrivando una tempesta e altrimenti non avremmo potuto decollare».
Il Papa ha lodato la fede della comunità filippina, che continua a portare testimonianza ovunque si trovi: «I filippini sono uomini di fede, donne di fede… È fantastica la fede che hanno e la testimonianza che danno». Ha quindi incoraggiato i presenti a continuare a rendere testimonianza nella società: «Continuate a rendere testimonianza in questa società che è diventata troppo ricca, troppo competente, troppo autosufficiente».
Papa Francesco ha concluso il suo saluto offrendo la benedizione ai presenti: «Ora vi do la benedizione». Le sue parole sono state un segno di vicinanza e sostegno alla comunità filippina, chiamata a costruire dimore di speranza e di fede nelle loro realtà.