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Religione

Il futuro della teologia: il messaggio di Papa Francesco al Congresso Internazionale

Angelus di Papa Francesco Piazza San Pietro

Il Pontefice al Congresso Internazionale organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione: rendere la teologia una luce per la Chiesa e il mondo, accessibile a tutti e capace di dialogare con gli altri saperi.

Il Santo Padre Francesco ha aperto il Congresso Internazionale sul Futuro della Teologia, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, con un appassionato discorso sull’importanza della teologia come luce, compagna di viaggio e strumento di pensiero rinnovato.

La teologia come luce

Papa Francesco ha descritto la teologia come una luce che permette alle cose di emergere dall’oscurità. «La luce è bella perché fa sì che le cose appaiano ma senza mettere in mostra sé stessa. […] Così è anche la teologia: fa un lavoro nascosto e umile, perché emerga la luce di Cristo e del suo Vangelo». Il Pontefice ha invitato i teologi a rimanere nella “grazia dell’amicizia con Cristo”, sottolineando che ogni teologia nasce da questa relazione.

Ripensare il pensiero: un antidoto alla semplificazione

Papa Francesco ha espresso il desiderio che la teologia aiuti a ripensare il pensiero, criticando la tendenza alla semplificazione, che «vuole mutilare la realtà […] e genera polarizzazioni e frammentazioni». Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’interdisciplinarità come antidoto, citando la Veritatis gaudium: «Si tratta di far “fermentare” insieme la forma del pensiero teologico con quella degli altri saperi».

Il Pontefice ha richiamato i partecipanti a evitare l’approccio “chiuso e da museo” di certi manuali di teologia, esortandoli a coltivare una riflessione creativa e coraggiosa.

Accessibilità e inclusività

Francesco ha lanciato un forte invito a rendere la teologia accessibile a tutti, sottolineando la crescente richiesta di formazione tra gli adulti di mezza età: «Se qualcuna di queste persone bussa alla porta della teologia, delle scuole di teologia, la trovi aperta. Fate in modo che queste donne e questi uomini trovino nella teologia una casa aperta, un luogo dove poter riprendere un cammino».

Un cammino condiviso

Il Papa ha elogiato il formato del congresso, non centrato solo su poche voci autorevoli, ma su un dialogo aperto: «Ho sentito che tutti sarete messi in condizione di essere ascoltati e di ascoltarvi. Bene! Da tutti possiamo imparare, anche dalle vecchiette, che sono sagge».

Concludendo il suo discorso, Papa Francesco ha affidato un compito ai partecipanti: «Chiedo al Dicastero per la Cultura e l’Educazione di farmi conoscere i risultati del vostro lavoro, per il quale già vi ringrazio». Ha poi chiesto preghiere per sé, riconoscendo le sfide della sua missione: «Questo lavoro è divertente, ma è difficile!».

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