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Diritti e inclusione

La Petite: legami familiari e maternità surrogata nel dramma di Guillaume Nicloux

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Fabrice Luchini interpreta un nonno alla ricerca di nuove connessioni affettive in un film che esplora amore, perdita e rinascita.

“La Petite” è un film del 2023 diretto da Guillaume Nicloux, con Fabrice Luchini nel ruolo principale. La pellicola affronta temi complessi come i legami familiari e la maternità surrogata, offrendo una riflessione profonda sulle dinamiche affettive e sulle implicazioni etiche di tali pratiche.

La trama segue Joseph, un restauratore di mobili antichi di Bordeaux, che riceve la notizia della morte del figlio Emmanuel e del suo compagno Joaquim in un incidente aereo. La coppia stava aspettando una bambina tramite maternità surrogata in Belgio. Determinato a mantenere un legame con il figlio scomparso, Joseph intraprende un viaggio per rintracciare Rita, la madre surrogata, e assicurarsi che la bambina entri a far parte della sua famiglia.

Il film esplora con delicatezza le sfumature dei legami familiari, evidenziando come la perdita possa trasformarsi in un’opportunità di rinascita. Joseph, interpretato magistralmente da Luchini, si confronta con il dolore della perdita e con la possibilità di diventare nonno, o forse addirittura padre, di una bambina che rappresenta l’ultima traccia del figlio. La relazione che si sviluppa tra Joseph e Rita, interpretata da Mara Taquin, è centrale nella narrazione, mostrando come due estranei possano costruire un legame profondo basato sulla condivisione di una nuova vita.

La maternità surrogata è trattata nel film senza giudizi morali espliciti, ma attraverso le dramatiche esperienze e le emozioni dei personaggi. In Belgio, dove si svolge parte della storia, la pratica è legale solo se gratuita, il che aggiunge complessità alla situazione di Rita, che aveva accettato l’accordo per motivi economici. Il film invita lo spettatore a riflettere sulle implicazioni etiche e sulle sfide emotive legate alla maternità surrogata, senza offrire risposte definitive.

“La Petite” è stato accolto positivamente dalla critica per la sua narrazione sensibile e per le interpretazioni intense dei protagonisti. La colonna sonora di Ludovico Einaudi e la regia attenta di Nicloux contribuiscono a creare un’atmosfera intima che accompagna lo spettatore in un viaggio emotivo attraverso il dolore, la speranza e la riscoperta dei legami familiari.

In sintesi, “La Petite” offre una prospettiva toccante sui legami familiari e sulla maternità surrogata, esplorando come l’amore e la perdita possano intrecciarsi per dare vita a nuove forme di famiglia e di affetto.

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