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Religione

Il Pontefice ai pellegrini spagnoli: non perdete mai gioia e senso di umorismo

Papa Francesco 15 marzo 2017

Nell’incontro con i fedeli delle Agostiniane di Sant’Ildefonso, il Papa invita a mantenere la gioia e a coltivare la compassione, essenziali per una vita di fede autentica.

Il 7 novembre 2024, Papa Francesco ha accolto con affetto i partecipanti del pellegrinaggio delle Monache Agostiniane di Sant’Ildefonso, provenienti da Talavera de la Reina, Spagna. L’incontro, tenutosi nella Sala Clementina, è stato un’occasione per il Pontefice di esprimere gratitudine e incoraggiamento verso questa comunità religiosa e i fedeli che li accompagnano, invitandoli a mantenere sempre viva la gioia e il buonumore, considerati elementi fondamentali della santità.

Papa Francesco ha aperto il discorso ringraziando i presenti: “Grazie per l’accoglienza con la chitarra. Cantare e camminare.” Ha proseguito elogiando la comunità delle Agostiniane, che lo scorso anno ha celebrato il 450° anniversario della fondazione del convento, sottolineando il valore della loro missione di vita contemplativa unita all’educazione cristiana. “Questo monastero ha unito la vita contemplativa con il servizio dell’educazione cristiana”, ha affermato il Papa, evidenziando l’importanza di trasmettere, oltre alle conoscenze scolastiche, il dono della preghiera e del dialogo con Dio.

Il Santo Padre ha rivolto un messaggio speciale alle monache, invitandole a continuare a pregare per lui e a essere “maestre nell’arte della preghiera” per i giovani: “Tra tutte le conoscenze che possono trasmettere ai bambini, possa risaltare l’abilità di parlare con Dio, di ascoltarlo e di accogliere le sue ispirazioni con docilità.”

La gioia e l’umorismo come segno di santità

Uno dei passaggi più toccanti del discorso è stato l’invito a coltivare la gioia e l’umorismo. “Non perdete mai il senso dell’umorismo. Quando un cristiano, e ancor di più un religioso, perde il senso dell’umorismo, ‘si inacidisce’. Ed è triste vedere un prete, una religiosa, una suora ‘inaciditi’”. Papa Francesco ha aggiunto che un santo triste è un povero santo, ricordando che la vera santità è sempre accompagnata da un cuore gioioso e da un sorriso sincero.

In particolare, il Papa ha incoraggiato i presenti a recitare quotidianamente la preghiera di San Tommaso Moro, che ha voluto leggere loro in quell’occasione: “Concedimi, o Signore, buon umore e anche qualcosa da digerire… Concedimi l’anima semplice che sappia apprezzare tutto ciò che è buono… concedimi, o Signore, un senso dell’umorismo. Permettimi la grazia di poter fare una battuta per scoprire nella vita un po’ di gioia e di condividerla con gli altri.”

Un invito alla compassione

Il Papa ha voluto inoltre sensibilizzare i pellegrini rispetto ai bisogni degli altri, ricordando il dramma della povertà e della mancanza di lavoro che affliggono molti. “Ci sono persone che non possono pagare l’affitto e che sono sfruttate… pensate che ci sono persone che dormono all’aperto”, ha detto, invitando tutti a coltivare un cuore compassionevole.

Papa Francesco ha concluso il suo discorso con un messaggio di speranza, invitando i presenti a mantenere uno spirito positivo nonostante le difficoltà. Prima di impartire la sua benedizione, ha espresso la sua vicinanza alla Spagna e, in particolare, a Valencia, colpita da una tragedia recente: “In questi giorni sono molto vicino alla Spagna, per la tragedia di Valencia…”, ricordando anche il simbolo della Virgen de los Desamparados, patrona di Valencia, e il suo valore di protezione e consolazione per chi soffre.

Questo incontro ha offerto ai pellegrini spagnoli e a tutti i presenti l’opportunità di riflettere sulla centralità della gioia, del servizio agli altri e della vicinanza a Dio come pilastri di una vita autentica di fede.

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