Papa Francesco: Le beatitudini, la carta d’identità del cristiano nella solennità di Tutti i Santi.
Durante la Solennità di Tutti i Santi, Papa Francesco ha rivolto un messaggio intenso e riflessivo dalla Piazza San Pietro, il 1° novembre 2024. Nell’Angelus, il Santo Padre ha esordito salutando i presenti con un caloroso “Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buona festa!”, sottolineando subito dopo il tema centrale del suo discorso: la santità e le Beatitudini come “carta d’identità del cristiano”.
Riferendosi al Vangelo del giorno (Mt 5,1-12), Papa Francesco ha affermato: “Gesù proclama la carta d’identità del cristiano. E qual è la carta d’identità del cristiano? Le Beatitudini. È una carta di identità nostra, e anche la via della santità”. Ha spiegato come Gesù, attraverso le Beatitudini, mostri un cammino d’amore che Lui stesso ha percorso, un cammino che è “ad un tempo dono di Dio e nostra risposta”.
Il Papa ha ribadito l’importanza di comprendere la santità come dono: “È dono di Dio, perché, come dice San Paolo, è Lui che santifica”. Questo dono, ha aggiunto, implica una liberazione da tutto ciò che ostacola l’amore, richiamando le parole del Beato Carlo Acutis: “meno io per lasciare spazio a Dio”. Tuttavia, Papa Francesco ha sottolineato anche l’importanza della risposta personale: “Il Padre dei cieli, infatti, ci offre la sua santità, ma non ce la impone […] aspetta la nostra risposta”.
Il Pontefice ha voluto poi ricordare figure esemplari di santità, come San Massimiliano Kolbe, Santa Teresa di Calcutta e il Vescovo Sant’Oscar Romero, definendo questi esempi “testimoni di cammini luminosi, possibili anche per noi”. Inoltre, ha parlato con ammirazione dei santi “della porta accanto”, descrivendoli come coloro che vivono una santità quotidiana e nascosta: “quanta santità nascosta c’è nella Chiesa!”.
Rivolgendo alcune domande ai fedeli, il Papa ha chiesto: “Io chiedo a Dio, nella preghiera, il dono di una vita santa? Mi lascio guidare dai buoni impulsi che il suo Spirito suscita in me?”.
Dopo l’Angelus, Papa Francesco ha espresso vicinanza alle famiglie del Ciad colpite da un grave attentato terroristico e ha pregato per le popolazioni della penisola iberica, specialmente della comunità valenciana, colpite dalla tempesta “DANA”. Ha rivolto un appello toccante per la pace in diverse nazioni: “Preghiamo per la martoriata Ucraina, preghiamo per la Palestina, Israele, il Libano, il Myanmar, il Sudan, e per tutti i popoli che soffrono per le guerre. […] La guerra è sempre una sconfitta, sempre! Ed è ignobile, perché è il trionfo della menzogna”.
Il Papa ha concluso il suo intervento con un saluto speciale ai pellegrini, alle associazioni e ai partecipanti alla “Corsa dei Santi”, definendo la vita cristiana come “una corsa, ma non come corre il mondo, no! È la corsa di un cuore che ama!”. Infine, ha ricordato l’importanza della commemorazione dei defunti, affermando: “L’Eucaristia è la più grande e la più efficace preghiera per le anime dei defunti”.
Concludendo con un messaggio affettuoso, il Santo Padre ha salutato: “Auguro a tutti una buona festa in compagnia dei Santi […] e per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buona festa! Buon pranzo e arrivederci.”