Il Pontefice sottolinea l’importanza di sport, inclusione e spirito di squadra.
In occasione del centenario del Corriere dello Sport-Stadio, Papa Francesco ha inviato un messaggio di grande rilevanza, unendo riflessioni personali sullo sport e sugli insegnamenti di vita che esso offre. Nel suo discorso, il Papa ha voluto sottolineare come lo sport sia un fattore di unione, in particolare in un mondo che spesso sembra diviso. “Lo sport è uno dei fattori che ci fa sentire un popolo solo”, ha dichiarato, ricordando i momenti in cui l’intera nazione si unisce per cantare l’inno durante eventi come le Olimpiadi o i Mondiali.
Papa Francesco ha inoltre espresso il suo affetto per lo sport, facendo riferimento alla sua infanzia in Argentina: “Se penso allo sport, e alla mia patria, l’Argentina, prima ancora che pensare ai grandi impianti calcistici, come la Bombonera, penso a quando da bambini si giocava a calcio con una palla fatta di stracci.” Il Papa ha ricordato come molti campioni abbiano iniziato la loro carriera giocando per le strade, mettendo in risalto il valore della fraternità e del gioco condiviso.
Un altro tema centrale del messaggio è stato il ruolo dello sport nell’educazione e nell’accoglienza. Francesco ha citato l’esempio del San Lorenzo, squadra argentina con cui si dice abbia un legame speciale, ricordando come fu un sacerdote, don Lorenzo Massa, a dare ai giovani un luogo sicuro per giocare a calcio. “Abbiamo bisogno di spazi per poter fare sport, soprattutto nei contesti più poveri ed isolati”, ha affermato, esortando gli adulti ad essere modelli di accoglienza e supporto per i giovani.
Con uno sguardo anche alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi, il Papa ha celebrato gli atleti che, pur affrontando sfide difficili, hanno saputo trionfare, definendo le loro gare “un inno alla vita”. Ha poi rivolto un appello al giornalismo sportivo affinché promuova i valori autentici dello sport: “Un articolo di giornale, anche sportivo, può fare molto bene, ma può anche danneggiare o fomentare un clima di sfiducia.”
Il messaggio si conclude con un invito alla preghiera, come di consueto, e con un ringraziamento per il contributo del Corriere dello Sport-Stadio nel raccontare cento anni di storie sportive e di vittorie umane.