Carlo Bartoli sollecita un dialogo continuo e un rinnovamento normativo per affrontare le sfide del digitale e tutelare la professione giornalistica.
La riforma dell’editoria si fa sempre più urgente, soprattutto in un contesto dove il digitale ha profondamente trasformato il modo di fare informazione. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, ha sottolineato l’importanza di un ampio dialogo sul tema, lodando l’apertura del sottosegretario all’Informazione, Alberto Barachini, verso una revisione complessiva del sistema.
Innovazioni digitali e qualità del giornalismo
“È necessario, fra le tante questioni in campo, affrontare anche il tema della qualità e della tutela della professione giornalistica”, ha dichiarato Bartoli, evidenziando come la rapida evoluzione del digitale imponga un miglioramento continuo della professionalità dei giornalisti. La professione giornalistica è chiamata ad adattarsi alle “tumultuose innovazioni del digitale”, ma per farlo, è essenziale un aggiornamento del quadro normativo che regola la professione.
Regole obsolete e nuove esigenze
Bartoli ha messo in evidenza che l’attuale impianto normativo, che risale a sessanta anni fa, non è più adeguato alle sfide moderne. Ha citato, tra le aree che necessitano di riforma, l’accesso alla professione, le modalità dell’esame di Stato e le regole sulla rappresentanza. “Il salto in avanti richiesto dalle nuove tecnologie poggia anche su un aggiornamento non più rinviabile delle regole per i giornalisti”, ha aggiunto Bartoli, sottolineando l’urgenza di adeguare le leggi per consentire alla professione di evolversi in sintonia con i tempi.
Dialogo aperto per una riforma complessiva
Il presidente dell’Ordine ha espresso soddisfazione per la disponibilità al dialogo da parte del sottosegretario Barachini, auspicando un confronto costruttivo per realizzare una riforma che tenga conto delle esigenze di tutte le parti coinvolte. La riforma, secondo Bartoli, dovrà essere “complessiva” e affrontare non solo le innovazioni tecnologiche, ma anche i temi legati alla tutela della qualità dell’informazione.
Immagine: presidente OdG Carlo Bartoli, cortesia OdG.