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Il Pontefice: Mondiali Qatar opportunità di pace e fratellanza

Papa-Francesco-Piazza-San-Pietro

“Possa questo importante evento essere occasione di incontro e di armonia tra le Nazioni”.

Così Papa Francesco durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, ieri,
Mercoledì 23 novembre 2022. Il pontefice ha voluto salutare giocatori, tifosi e spettatori che seguiranno, “dai vari Continenti, i campionati mondiali di calcio, che si stanno giocando in Qatar”. Auspicando che “questo importante evento” possa diventare “occasione di incontro e di armonia tra le Nazioni, favorendo la fratellanza e la pace tra i Popoli”.

Il Papa ha pregato “per la pace nel mondo e per la fine di tutti i conflitti”; rivolgendo un pensiero particolare alle “terribili sofferenze del caro e martoriato popolo ucraino”. Ricordando che sabato prossimo sarà l’anniversario “del terribile genocidio del Holodomor, lo sterminio per la fame nel 1932-33 causato artificiosamente da Stalin in Ucraina”. E pregando allo stesso tempo sia per le vittime del genocidio perpetrato circa novant’anni fa, sia per i “tanti ucraini, bambini, donne e anziani, bimbi, che oggi soffrono il martirio dell’aggressione”.

La nuova Catechesi di ieri sul Discernimento: la consolazione

Papa Francesco nell’udienza generale è tornato sulla Catechesi sul Discernimento, affrontando il tema della consolazione. Un tema connesso al precedente, quello della desolazione, del “buio dell’anima”. La consolazione sarebbe quindi “la luce dell’anima”, dobbiamo però capire che significhi questa espressione.

Perché, spiega il Papa, la consolazione spirituale “è un’esperienza di gioia interiore, che consente di vedere la presenza di Dio in tutte le cose. Rafforza allo stesso tempo “la fede e la speranza, e anche la capacità di fare il bene”. Così “la persona che vive la consolazione non si arrende di fronte alle difficoltà, perché sperimenta una pace più forte della prova”. La consolazione è quindi “un grande dono per la vita spirituale e per la vita nel suo insieme. E vivere questa gioia interiore”

Allo stesso tempo, spiega il pontefice, “la consolazione un movimento intimo, che tocca il profondo di noi stessi”, però in modo delicato,”come una goccia d’acqua su una spugna (cfr S. Ignazio di L., Esercizi spirituali, 335″, e ci avvolge nella “presenza di Dio”. Lasciandoci però sempre la libertà, senza forzarci. Sopratutto, è una forma di speranza, “protesa al futuro”. Che ci mette in movimento, e ci aiuta e prendere decisioni “fino a quel momento sempre rimandate, o neppure immaginate, come il Battesimo per Edith Stein”.

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