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Il presidente Draghi: il Decreto aiuti “sostegno di dimensioni straordinarie”

Conferenza-stampa-04.08.2022-Draghi-Franco-Cingolani-Garofoli

Per il presidente del Consiglio Mario Draghi il nuovo Decreto Aiuti è un intervento “di proporzioni straordinarie”.

Al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Decreto, il premier ha definito in conferenza stampa il decreto legge aiuti bis “un altro provvedimento di sostegno per le famiglie, di protezione per quelle più vulnerabili, di aiuti alle imprese, di proporzioni straordinarie”. Con questo nuovo Decreto il valore complessivo delle misure ha superato i 14 miliardi.

Dopo il video della conferenza stampa pubblichiamo il testo integrale dell’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi.

“Il provvedimento – ha spiegato Draghi – è stato condiviso con le parti sociali e i partiti della maggioranza e dell’opposizione. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato a questa condivisione e voglio in particolare ringraziare il ministro Franco che quest’anno e l’anno scorso ha prodotto 3 finanziarie? Quattro finanziarie? Insomma ha prodotto assieme a tutta la struttura del ministero uno sforzo straordinario che non credo abbia precedenti”.

Il testo integrale dell’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa.

Buonasera a tutti.
Oggi abbiamo approvato un altro provvedimento di sostegno e di protezione per le famiglie, in particolare per quelle più vulnerabili, di aiuto alle imprese e di proporzioni straordinarie. Voglio dire una parola sul metodo: questo provvedimento è stato condiviso con le parti sociali e con i partiti della maggioranza e dell’opposizione. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa condivisione, le parti sociali, le forze politiche. E voglio ringraziare in particolare il Ministro Franco che quest’anno e l’anno scorso ha prodotto 3-4 finanziarie: un impegno del Ministro e di tutta la struttura del Ministero dell’Economia e delle Finanze veramente straordinario, non credo che abbia precedenti. E voglio ringraziare anche il Ministro Cingolani, il Sottosegretario Garofoli e anche tanti altri Ministri che hanno lavorato a questo decreto.

Queste misure oggi si aggiungono a quelle per oltre 35 miliardi di euro che abbiamo approvato dall’inizio di quest’anno per mitigare gli effetti dei rincari sui cittadini e sulle imprese. Il totale delle misure di oggi è di 15 miliardi più circa altri 2 di misure aggiuntive: quindi si tratta di altri 17 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 35 già approvati.  Parliamo di una grossa percentuale del prodotto interno lordo, più di 2 punti percentuali. Un altro aspetto importante è che interveniamo di nuovo a saldi invariati, quindi non ricorriamo a nessuno scostamento. Possiamo farlo perché l’andamento dell’economia è di gran lunga migliore del previsto. Ed è merito questo, come dico sempre, della capacità degli italiani, delle famiglie, delle imprese e anche forse un po’ della politica economica del governo che ha sostenuto senza esitazioni l’economia, ma nello stesso tempo è riuscito a farlo mantenendo gli obiettivi di riduzione del deficit e di riduzione del rapporto debito/PIL.

La crescita annuale acquisita finora è pari al 3,4%, più di quanto era stato stimato dal Mef in aprile per tutto il 2022. Si tratta di un dato molto positivo sia se lo confrontiamo con il passato recente sia se lo confrontiamo con tutti gli altri Paesi. Negli ultimi due anni la crescita è stata del 6,6% l’anno scorso e ad oggi siamo al 3,4% acquisito. Nel corso degli ultimi venti anni l’Italia non era mai cresciuta oltre il 2%, quindi questo confronto con il passato vede gli ultimi due anni a una crescita veramente straordinaria. Anche se vediamo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale, emerge che nel 2022 cresceremo più della Germania, della Francia, più della media dell’area dell’Euro, più degli Stati Uniti. Anche i dati sul mercato del lavoro sono incoraggianti: il tasso di occupazione a giugno ha superato il 60%, il dato più alto dal 1977. Rispetto a un anno fa ci sono 400mila occupati in più, di cui circa metà sono a tempo determinato però.

Dopo questa illustrazione dei successi, bisogna anche dire che ci sono delle nuvole all’orizzonte.  Soprattutto a causa della crisi energetica, dell’aumento del prezzo del gas e anche, in generale, di un rallentamento significativo nel resto del mondo, le previsioni sono preoccupanti per il futuro.

Quindi siamo andati molto bene, tra l’altro le previsioni terribili che venivano fatte all’inizio dell’anno sono state smentite dai fatti. Adesso dobbiamo prepararci ad affrontare il terzo e il quarto trimestre. Però non bisogna sottacere i problemi che già abbiamo oggi, cioè il carovita, l’inflazione, l’aumento del prezzo dell’energia e anche l’aumento dei prezzi di altri materiali, di altri beni, le difficoltà nell’approvvigionamento, il precariato che è ancora molto diffuso e – naturalmente – anche l’incertezza politica che è non è solo nostra ma è geopolitica, cioè le crisi che abbiamo nel resto del mondo.

Il sostegno che oggi diamo alle imprese e alle famiglie, soprattutto le più vulnerabili, serve ad aiutarle in questa fase di incertezza e serve a proteggere questa ripresa di fronte a un peggioramento del quadro internazionale.

I Ministri e il Sottosegretario Garofoli entreranno nel dettaglio delle misure. Tra le principali c’è la proroga dei provvedimenti che riducono i costi delle bollette e dei carburanti, la rivalutazione anticipata delle pensioni, un ulteriore taglio del cuneo fiscale che, tra l’altro, alla fine della discussione in Consiglio dei Ministri è un po’ maggiore di quello che era entrato nel Cdm. Abbiamo inoltre delle misure a sostegno delle aziende agricole, per far fronte all’emergenza siccità e misure per gli enti territoriali.

Il decreto ha anche una parte che riguarda lo sviluppo: introduciamo degli strumenti e procedure semplificate per attrarre grandi investimenti in settori di interesse strategico nazionale, a partire da quelli ad alta tecnologia, per essere più chiari i semiconduttori. Vogliamo che le grandi imprese investano sempre di più in Italia e vogliamo migliorare la nostra competitività e favorire l’occupazione.

Ora darei la parola al Ministro Franco poi al Ministro Cingolani e poi a Sottosegretario Garofoli.

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