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Draghi all’incontro con l’Associazione Stampa estera: difendiamo e sosteniamo la libertà di informazione

Draghi-Cena-Stampa-Estera-12.03.2022

Il premier: tra terribili crisi dobbiamo essere resilienti e sostenere la libertà di informazione.

Così il Presidente Mario Draghi, intervenendo alla cena organizzata dall’Associazione Stampa estera.

L’intervento del presidente Draghi

buonasera, buonasera a tutti, grande piacere essere qui per me con voi oggi.

Voglio innazitutto tutto ringraziare la presidente Esma Cakir e tutto il Consiglio direttivo per questo invito. Consiglio direttivo che ho conosciuto un attimo fa, e che è parte di questa tavola. Questa è la prima cena dell’associazione ed è una splendida iniziativa, che si ispira ai vostri colleghi negli Stati Uniti.

Quindi grazie ancora per avermi invitato in questa vostra prima mondiale. Normalmente in queste occasioni al presidente del Consiglio spetta fare un discorso leggero, ironico, un po’ fuori dagli schemi. Beh avete cominciato bene con un ex banchiere centrale; è sempre in mente la storia di uno che sta aspettando un trapianto di cuore e gli dicono: abbiamo qui due cuori che sono uno di un giovane di 25 anni di splendida condizione fisica e poi quello di un banchiere centrale di 86. Lei cosa sceglie ? Il secondo, quello del banchiere centrale. Ma come scusi eh ? Perché non è mai stato usato.

Detto tutto questo cercherò come si dice nei limiti del mio mandato farò tutto il necessario per contribuire al successo di questa serata e altre parole sarò un nonno al servizio della stampa estera.

Nei primi mesi di governo molti di voi hanno scritto di come questo esecutivo si è coinciso con un momento magico per l’Italia la vittoria dei Maneskin all’Eurovision, il trionfo della nazionale di calcio agli europei. Mario Berrettini in finale a Wimbledon, la prima volta nella storia per un italiano. Le medaglie alle Olimpiadi, tra cui quella straordinaria nei 100 metri. Il Nobel per la fisica a Giorgio Parisi. Insomma una serie di eventi così non si era mai vista. Da quel momento in poi le cose sono andate veramente a gonfie vele: l’Italia non si è qualificata ai Mondiali di calcio, siamo arrivati sesti all’Eurovision, Berrettini non ha partecipato a Wimbledon, e diciamo che vivo nel terrore che l’Accademia svedese ci ripensi e chiami Parisi per dirgli che si sono sbagliati.

In questi mesi sono arrivate diverse richieste di interviste da parte di molti di voi, che purtroppo ho declinato. Vorrei chiarire una cosa, che non si tratta di una mia reticenza a comunicare. Quindi anche di questo si è scritto, che io sarei reticente. Sono stati fatti paragoni in cui io esco bene: lui non comunica, ma è diverso da quell’altro che non comunica e male fa male no non è per questo.

Come avete visto da alcune foto recenti al Prado amo moltissimo stare al telefono: la verità è molto più semplice, che io volevo un vostro invito a cena. Adesso che mi avete concesso questo onore sarò felicissimo di ricambiare il favore con molta calma. Ora a questo punto un momento, permettetemi un momento di serietà.

Attraversiamo diverse crisi: la terribile invasione russa dell’Ucraina. L’aumento dei costi dell’energia. Il ritorno dell’inflazione. Beh, in un momento così difficile l’Italia resta un paese forte: è forse una novità ma è un paese forte. La nostra economia è ancora in crescita anche se come dicono a Roma non bisogna allargarsi troppo su questo perché è un tasso più alto della media.

Molto più alto della media degli ultimi 20 anni, ma certamente i rischi e anche un tasso più alto della media di tanti altri paesi europei ma i rischi che abbiamo di fronte sono molto seri. Per questo, dico, non bisogna come dicono a Roma allargarsi.

I dati sul fabbisogno sul debito pubblico perché so che per alcuni di voi questa è la cosa più importante: sapere come vanno i conti pubblici. I dati sul fabbisogno sui conti pubblici vanno molto bene e quindi ci danno spazio per aiutare le famiglie, sostenere le imprese, ridurre quelle disuguaglianze che in un periodo di inflazione si ampliano drammaticamente, molto rapidamente.

Guardando all’estero la nostra collocazione internazionale nel cuore dell’Europa, del G7 e della Nato è solida, e non ci sono stati tentennamenti. Due settimane fa abbiamo centrato ancora una volta tutti gli obiettivi del piano nazionale di ripresa e resilienza, e sono certo che continueremo così. In particolare voglio sottolineare il processo di riforma che abbiamo intrapreso: la riforma fiscale, la riforma del codice degli appalti, la riforma della concorrenza.

Un’agenda di semplificazioni. Non vi sto a fare la lista che fanno i presidenti del Consiglio normalmente per cogliere e glorificare il proprio operato: è un brevissimo e bellissimo elenco. Queste sono riforme: sono Leggi Delega tra l’altro, quindi mi affretto a dire che bisogna ancora scrivere i decreti delegati. Ma a questo punto il Governo ha tutta l’iniziativa in mano, quindi per scrivere i decreti delegati in Italia è il Governo che dovrà farlo.

Non ci sono scuse e giustificazioni e nemmeno ci sono come dire tempi morti. Tra ottobre e dicembre, bisogna dirlo, la grossa impresa politica è stata riuscire ad approvare queste Leggi Delega. Oggi, tra ottobre e dicembre avremo il tempo e il modo di scriverli al meglio.

Un’altra parola sulla strategia degli approvvigionamenti. Come vi ho detto negli ultimi giorni la dipendenza dal gas russo è molto diminuita: era il 45 per cento del totale del gas importato l’anno scorso di questo periodo. Ora è il 25. Gli approvvigionamenti stanno andando bene, gli stock risalgono.

Questo è importante perché in un certo senso è il frutto di quella decisione strategica che prendemmo all’inizio della guerra. L’Italia non si può più trovare trovare in una posizione di dipendenza geopolitica strategica in cui si trovò all’inizio della guerra in Ucraina.

Questo è qualcosa che va cambiata per sempre: non è accettabile, e così ci siamo mossi molto rapidamente. Ma dico anche altre cose: sul piano sociale si è riusciti a fare l’assegno unico per i figli. Rappresenta un sostegno storico alle famiglie. Quando mi capita di andare anche a visitare altri paesi e soprattutto altri parlamenti mi si chiede molto di questa iniziativa.

Questa è stata una straordinaria decisione, che ha avuto relativamente poca attenzione dei mass media, e molta attenzione nelle famiglie italiane. Il merito di questi risultati è naturalmente della maggioranza che sostiene il Governo. Senza di quella, ma è soprattutto degli italiani io ho detto altre volte in occasioni meno sospette di questa che sono orgoglioso di essere italiano e naturalmente oggi è ovvio.

L’affermazione è ovvia, perché il presidente del Consiglio è orgoglioso di essere italiano. Ma l’ho detta anche quando vivevo all’estero. L’ho detto anche tanti anni fa, ma in questo periodo c’è una qualità particolare che stupisce il mondo, se certamente stupisce noi stessi. È la generosità degli italiani: è veramente qualcosa successo sulla Marmolada: l’opera di soccorso collettiva di tre corpi di salvataggio.

E ora due parole finali sulla cosa fondamentale per la nostra democrazia, e in un certo senso scontata lo è molto meno. Si parla di stampa sottomessa, e si parla di stampa non corretta. Questo è un diritto fondamentale che voglio difendere stasera, che non solo è sancito nella nostra Costituzione ma è anche un diritto che ci ha aiutato moltissimo nei tempi più bui della nostra storia, della nostra Repubblica.

Quindi noi dobbiamo essere grati alla libertà di stampa e riconoscerci in essa. C’è un motivo per cui è così importante: noi oggi assistiamo sicuramente ad inquinamenti dell’informazione e disinformazione, e allora viene naturale pensare di reprimerli ma qui è il punto: noi vogliamo difendere la libertà di stampa anche se ci sono questi inquinamenti.

Qvviamente nei limiti della legalità, perché sappiamo che così facendo difendiamo la nostra democrazia, e sappiamo che la nostra democrazia è forte a sufficienza per difendersi dalla disinformazione. Quindi questo volevo dirlo, perché si rivolge a voi ma si rivolge anche a tanti dei vostri colleghi che lavorano in Italia e in altri paesi. Voi incarnate questa libertà di stampa la difendete tutti i giorni, offrite uno sguardo critico e attento all’Italia.

Siete un ponte indispensabile col mondo, come detto poco fa dalla presidente Cakir. Siete gli occhi e le orecchie del mondo in Italia. Ma amate il nostro paese, che non è un’attenuante perché gli innamorati sono molto più critici degli altri e quindi siete giustamente molto esigenti.

Vi auguro di continuare così, tra un cappuccino al sole e un aperitivo in piazza. Il corrispondente in Italia, capisco, è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Grazie, grazie presidente, grazie per questo messaggio molto importante.

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