Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Canale Fede e Ragione

Il premier Draghi alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente del Consiglio di Stato

Draghi-cerimonia-insediamento-presidente-Consiglio-di-Stato

Il presidente del Consiglio Draghi alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente del Consiglio di Stato.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto ieri, martedì 22 Febbraio 2022, alla Cerimonia di insediamento del nuovo Presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, e inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato.  Pubblichiamo video e testo integrale dell’intervento del premier.

Intervento del Presidente Draghi alla cerimonia di insediamento del Presidente del Consiglio di Stato

Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia.

Signor Presidente della Repubblica,
Presidente Casellati,
Presidente Amato,
Presidente Frattini,
Autorità tutte,
Signori Magistrati,
Gentili Ospiti,
è un grande piacere partecipare alla Cerimonia di oggi, che vede coincidere l’insediamento del nuovo Presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, con la relazione annuale sull’attività della Giustizia amministrativa.
È l’occasione per rafforzare lo spirito di costante collaborazione tra poteri dello Stato.
Uno spirito necessario per perseguire con efficacia – e ciascuno nel proprio ambito e nel rispetto delle proprie prerogative – il corretto funzionamento del nostro ordinamento.

Voglio salutare in particolare il Presidente Frattini e il suo predecessore, Filippo Patroni Griffi, da poco eletto Giudice della Corte Costituzionale. A entrambi va il ringraziamento del Governo e mio personale per il lavoro fin qui svolto. E un sincero augurio per quello che si apprestano a svolgere – al servizio dello Stato, delle istituzioni, dei cittadini. Auguri Franco.

L’esistenza di un giudice esperto nel sindacare l’esercizio del potere da parte di ogni istituzione pubblica è un caposaldo dello Stato di diritto. È essenziale per cittadini e imprese, perché evita che il potere si possa trasformare in arbitrio. È inoltre un vantaggio per le stesse amministrazioni, che dai chiarimenti del giudice traggono ispirazione per migliorare continuamente la loro attività.

Dalla sanità agli appalti, dai rapporti tra Stato e Regioni e autonomie ai rapporti con le normative europee – tutti i rami dell’ordinamento che riguardano l’attività dell’esecutivo sono interessati dalle indicazioni giurisprudenziali del Giudice amministrativo.

In questi due anni di crisi sanitaria, la giustizia amministrativa ha dimostrato grande capacità di adattamento.

  • È riuscita a garantire la prosecuzione delle udienze;
  • ha assicurato la partecipazione al processo da parte della difesa;
  • ha giudicato con tempestività i provvedimenti emergenziali delle autorità pubbliche;
  • ha assicurato piena continuità ai ricorsi ordinari;
  • ha proseguito nel suo percorso di abbattimento dell’arretrato;
  • ed è stata la prima giurisdizione a tornare alla normalità del processo in presenza.

A nome del Governo e mio personale, voglio ringraziare la giustizia amministrativa, dai Tar al Consiglio di Stato, per l’attività che ha svolto in anni così difficili.

Il miglioramento della giustizia – anche quella amministrativa – è uno dei presupposti della ripresa del Paese. I tempi della giustizia amministrativa italiana sono oggi competitivi con quelli di altri paesi europei nelle materie di maggior impatto su società ed economia, come gli appalti o le dismissioni di imprese e beni pubblici – regolate da riti accelerati. Tuttavia, dobbiamo fare ancora meglio, soprattutto nelle procedure ordinarie, per garantire ai cittadini risposte certe e chiare in tempi rapidi – anche con una maggiore omogeneità tra le sentenze. E dobbiamo consolidare una visione della giurisdizione, specie amministrativa, sempre più consapevole dell’impatto economico delle proprie decisioni.
Questa consapevolezza non deve essere un condizionamento dei giudizi, ma un utile elemento di conoscenza.

Il giudice deve applicare le norme a una realtà che è mutevole e per farlo deve comprendere e conoscere quella realtà. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza valorizza il ruolo della giustizia amministrativa e la rafforza per incrementarne la produttività e aiutarla a ridurre l’arretrato. Sono certo che l’intera magistratura amministrativa sarà all’altezza di questa sfida – per garantire la ragionevole durata del processo, anche per quanto riguarda il nuovo contenzioso.

Il rapporto con il Consiglio di Stato è ulteriormente arricchito dal contributo che fornite nella vostra funzione consultiva, inclusi i pareri sulla attività normativa.
La funzione di consulenza, come si è delineata nel tempo, risponde sempre al riferimento costituzionale “di organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione”. Si tratta di una consulenza svolta in posizione di indipendenza, non nell’interesse dell’amministrazione, ma dell’ordinamento. Una funzione tecnicamente neutrale, differente nella natura da quella giurisdizionale, ma uguale nello spirito e nella sua garanzia di terzietà.

L’attività di consulenza obbligatoria esercitata dalla sezione normativa del Consiglio di Stato è altrettanto importante. Il Consiglio di Stato esprime il suo parere sui testi di riordino normativo e di semplificazione – di solito decreti legislativi delegati – sui regolamenti e in generale sugli atti normativi. Molto utile è il contributo che il Consiglio di Stato offre per rendere maggiormente conoscibile e accessibile il diritto.

L’attività di consulenza sugli atti normativi costituisce un arricchimento per l’azione normativa dell’esecutivo, e questa potrà essere valorizzata ancora di più in futuro. Intendiamo infatti chiedere al Consiglio di Stato un ausilio ancora più impegnativo, che consiste nella “redazione”, insieme ad altri esperti, del codice degli appalti e di future codificazioni di settore.

L’obiettivo del Governo è semplificare, migliorare, chiarire le procedure di un settore fondamentale per l’economia del Paese. I progetti di riforma del sistema pubblico sono molto ambiziosi e non devono mancare determinazione e perseveranza nel realizzarli.

Abbiamo davanti una stagione di ripresa e riforme. Dopo i traumi della pandemia, le giurisdizioni devono impegnarsi ulteriormente nella direzione di una maggiore efficienza e velocità di risposta, mantenendo però il necessario rigore.  Grazie alle loro indiscusse professionalità, il Consiglio di Stato, il Tar, e l’intero sistema di giustizia amministrativa possono contribuire in modo deciso all’ammodernamento del Paese.

Per farlo, è importante evitare chiusure corporative e autoreferenziali e coltivare una cultura della giurisdizione fondata sull’etica pubblica. Questo presupposto è essenziale per avere un giudice capace di orientare la pubblica amministrazione verso un servizio sempre più efficiente. Sono certo che – sotto la guida del nuovo Presidente – la giustizia amministrativa saprà conseguire questi traguardi, secondo le attese dei cittadini. Grazie.

Comments

comments