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Palazzo della Ragione, polo della fotografia

palazzo della ragione comune milano

Il duecentesco Palazzo della Ragione ospita il polo culturale milanese dedicato alla fotografia

Un interessante progetto promosso dal Comune di Milano, con la collaborazione di Civita, Contrasto e GAmm Giunti. Per esporre in un edificio medievale nella storica piazza dei Mercanti – parte con l’edificio della storia del capoluogo lombardo – grandi maestri e innovatori della fotografia. Purtroppo però attualmente Palazzo della Ragione è chiuso per essere ristrutturato, come spiega il sito web dello stesso Comune di Milano. Per ragioni strutturali, per il momento l’edificio non ha quindi  potuto garantire la continuità espositiva e culturale, obiettivi del progetto stesso.

Dopo due precedenti fasi di lavori, nel 2018 sono infatti diventati necessari nuovi interventi. E quando l’edificio era stato chiuso al pubblico, la facciata perdeva intonaco: una grave questione di sicurezza, oltre che semplicemente estetica. Oggi, dopo aver recuperato la copertura e le facciate, si sta completando il restauro delle parti esterne di Palazzo della Ragione, mettendole in sicurezza. In questa fase è previsto il ripristino di 18 finestre ellittiche nella porzione di Palazzo conosciuta come sopralzo teresiano. Ovvero l’ultimo piano tra la fascia marcapiano e il tetto.

Il legame tra l’edificio e la città deriva anche dal fatto che dal 1200 al 1700 Palazzo della Ragione ospitava il Comune. E che il porticato al piano terra – la  Loggia dei Mercanti – crea  una vasta area coperta, con  volte e archi anche gotici, che al tempo dei Visconti ospitava periodicamente una fiera.

Esposizioni internazionali, di elevato livello artistico e qualitativo

Come speriamo saranno le mostre allestite in Palazzo della Ragione dopo i lavori di recupero e ristrutturazione. Presentato ufficialmente nel 2014, lo spazio espositivo di questo nuovo polo della fotografia era stato inaugurato con una mostra dedicata alla famosa Genesi di Sebastião Salgado, curata da Lelia Wanick Salgado. Da giugno a novembre i visitatori hanno così potuto osservare le 245 fotografie in bianco e nero con cui il fotografo brasiliano, attraverso cinque continenti ha raccontato il nostro pianeta. Mostrandone la ricchezza e la bellezza e esortandoci a proteggerlo e ad avere un approccio economico e industriale più sostenibile.

Una rassegna del tutto coerente con il dichiarato obiettivo di elevato livello qualitativo delle esposizioni, prevalentemente a carattere internazionale. Su questa stessa linea, dopo la mostra di Salgado da fine novembre erano partite altre due esposizioni parallele che si erano concluse ad aprile dell’anno successivo. ABC, retrospettiva antologica in chiave multimediale dell’artista, regista, designer, scrittore e fotografo William Klein. E nel settore grandi spazi, con strumenti multimediali erano stati esposti i reportages di Walter Bonatti e il suo rapporto con l’alpinismo, il mondo, il viaggio, la natura.

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