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News 2018, News giugno 2018

Adam West, il primo Batman televisivo

Interpretò il ruolo di Batman dal 1966 al 1968

Il 9 giugno dello scorso anno è scomparso  un attore che ha popolato l’immaginario fantastico di molti negli anni ’60 e ’70. William West Anderson è stato infatti il primo ad interpretare Batman in televisione, per 120 episodi e tre stagioni. Ci ha lasciato orfani di quell’immagine fumettistica, romantica e divertente dell’Uomo Pipistrello. In una serie tv girata con un uso attento di colori, costumi, scenografie, mezzi per l’epoca futuristici, e effetti speciali non digitali. Che riproponeva con umorismo il personaggio e le storie creati da Bill Finger e Bob Kane per DC Comics.

Adam West era nato il 19 settembre del 1928 a Walla Walla, nello Stato di Washington. Oltre alla serie tv Batman nel 1966 aveva interpretato Batman: The Movie, il lungometraggio cinematografico opera di Leslie H. Martinson, tratto dalla serie. Dopo aver abbandonato il personaggio dell’Uomo Pipistrello, recitato in numerosi altri film e serie televisive. La sua interpretazione di Batman è rimasta nella memoria di milioni di spettatori, non solamente di coloro che in quegli anni erano bambini o adolescenti. Lo testimoniano anche i ricordi e gli omaggi ricevuti in questi decenni. Ad esempio in episodi del cartoon I Simpson o nella serie a fumetti The MisAdventures of Adam West, pubblicata da Bluewater Comics.

Grandi attori, registi e personaggi dello spettacolo, come antagonisti

La serie da lui interpretata tra il 1966 e il 1968 era stata ideata da William Dozier e prodotta da ABC. Il coprotagonista e spalla Robin era interpretato da Burt Ward. Nei 120 episodi, la serie ha ospitato, molti nomi noti dello show business. Non solo attori, che accettavano – in realtà chiedevano, per la popolarità della serie e del personaggio – di recitare in ruoli di cattivi. Antagonisti storici o meno noti di Batman. Possiamo citare ad esempio il regista e attore Otto Preminger, e gli attori George Sanders e Eli Wallach. Ciascuno di loro, in ognuna delle tre stagioni, vestì i panni di Victor Fries, alias Mr. Freeze.

Oppure la cantante jazz e attrice Eartha Kitt, che recitò nel ruolo di Selina Kyle, Catwoman. Ruolo interpretato anche dall’attrice Julie Newmar. O l’attore John Astin, che aveva interpretato Edward Nygma, l’Enigmista. Austin è stato molto noto per il ruolo di Gomez Addams, pater familias della della Famiglia Addams. Questa è stata un’altra fortunata e famosa serie televisiva prodotta dall’ABC, tratta dall’omonima striscia a fumetti. In Batman Astin aveva rivestito i panni .O gli attori Cesar Romero, grande interprete di film horror, e Burgess Meredith, in Batman rispettivamente interpreti di Joker, e di Pinguino.

Un Batman colorato e positivo, molto lontano dal Cavaliere Oscuro di oggi

La serie tv Batman negli anni ’60 e ’70 aveva realmente cambiato i paradigmi e le regole dell’intrattenimento televisivo. Facendo conoscere al mondo il Cavaliere Oscuro, che di oscuro in realtà aveva molto poco. Con una differenza enorme rispetto a come lo vediamo oggi nei più recenti film, dalle opere di Christopher Nolan con Christian Bale, agli ultimi film di David Ayer e Zack Snyder con Ben Affleck. La serie era più simile – ma più colorata e allegra – ai Batman di Tim Burton con Michael Keaton e, in misura minore, di Joel Schumacher con Val Kilmer e George Clooney.

La serie, che aveva come pubblico privilegiato bambini e adolescenti, aveva inoltre anche intenti pedagogici, che nella “cultura” della società odierna potrebbero apparire anacronistici: i cattivi venivano sempre regolarmente puniti, gli eroi e la sceneggiatura trasmettevano messaggi e esempi di etica, onestà, sincerità, rispetto delle leggi, e insegnavano anche l’importanza del rispetto delle regole, o del mangiare in modo sano.

Tra gadget, effetti speciali sorprendenti per l’epoca, un’auto che è rimasta un simbolo, colori sgargianti, e la novità di un super eroe di questo tipo in tv, la cifra stilistica della serie era costituita anche da ironia, assenza di violenza realistica, e richiami continui, anche grafici, ai fumetti. Fumetti con cui la televisione nella serie quasi si ibridava, con le nuvolette fumettistiche degli spari, dei combattimenti a mani nude e di altri rumori d’azione e di scena.

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